Brutte notizie in casa Huawei (di nuovo): sembra che la line-up di flagship premium Mate 40 possa arrivare sul mercato soltanto il prossimo anno; questo è quanto afferma il noto leaker online Evan Blass (in arte @EvLeaks).
Huawei: una distribuzione in due fasi
Lo scorso 10 settembre la compagnia cinese ha presentato le nuove tecnologie software e hardware; fra queste citiamo Harmony OS 2.0, la EMUI 11 ma anche le FreeBuds Pro, il nuovo Watch GT 2 Pro, i MateBook next-gen e molto altro ancora. Tuttavia, ciò che la maggior parte dei fan di Huawei stava aspettando, era proprio la serie di smartphone premium Mate 40. Ci si aspettava un lancio ufficiale, ma purtroppo non è avvenuto nella. Addirittura, il colosso asiatico non ha fatto menzione alcuna in merito all’ultimo SoC Kirin di punta.
Al di là delle conferme ufficiali, il tipster Evan Blass ha suggerito alcuni spunti interessanti; secondo l’uomo, la gamma Mate 40 non sarà disponibile fino al prossimo anno, anche se verrà lanciata in Cina ad ottobre e probabilmente, sul suolo cinese riceverà una distribuzione quasi immediata.
https://twitter.com/evleaks/status/1305180593672654848?
Lancia lo scorso settembre, la serie di device Mate 30 è stata la prima a patire l’assenza dei Google Mobile Services ed è rimasta un’esclusiva del mercato cinese per alcuni mesi, prima di ricevere una commercializzazione globale fra novembre e dicembre.
Con una politica di vendita del tutto simile, Huawei potrebbe portare i Mate 40 (vanilla, Pro e Pro+) sul mercato non prima della fine dell’anno se non addirittura, nel 2021. Inoltre, la società starebbe dando la priorità ai clienti cinesi rispetto a quelli globali per sfruttare la crescente quota di mercato sul territorio in cui è leader. Per ora non ci sono conferme ufficiali, pertanto prendete la suddetta notizia con le dovute cautele.
Per quanto concerne la fornitura di chipset Kirin invece, ricordiamo che questo SoC di HiSilicon a 5 nanometri sarà l’ultimo prodotto da TSMC. Le due aziende infatti, non potranno più fare affari insieme a causa dei ban voluti ed imposti dal Governo degli Stati Uniti d’America.