Mate 30 5G: lancio globale posticipato per il ban?

Huawei potrebbe ritardare le vendite dello smartphone Mate 30 5G all'estero a causa del divieto commerciale imposto dagli Stati Uniti.
Mate 30 5G: lancio globale posticipato per il ban?

A causa del divieto commerciale degli Stati Uniti, le vendite globali di Huawei hanno subito un duro colpo. La quota di mercato dell’azienda e le spedizioni in Europa sono diminuite e sembra che le sue prospettive future siano ancora incerte. La licenza temporanea che è stata concessa alla società a maggio è stata estesa ma, considerando che si applica solo ai prodotti esistenti, i nuovi modelli del marchio cinese – come la serie Huawei Mate 30 – potrebbero subire le conseguenze del blocco americano. Nonostante il lancio previsto per il 19 settembre, le vendite internazionali potrebbero iniziare parecchio dopo, almeno dell’edizione 5G.

Huawei e il divieto commerciale

I telefoni Mate 30 rappresentano la prima grande gamma di punta di Huawei, dopo l’entrata in vigore del divieto commerciale di maggio stabilito dagli Stati Uniti. Il device dovrebbe essere il diretto concorrente del Samsung Galaxy Note 10+ e degli iPhone in arrivo con la loro potente configurazione della fotocamera e il display waterfall. Tuttavia, le prospettive globali dei terminali cinesi sembrano mediocri, dato che l’accreditata fonte South China Morning Post ha riferito che Huawei potrebbe ritardare il rilascio globale del telefono a causa del divieto commerciale.

Anche se Huawei ha cercato di stabilizzare la sua catena di approvvigionamento di componenti avvalendosi di fornitori non statunitensi, il software è un’area in cui non vi sono sostituzioni valide. In sostanza, Android è una piattaforma open-source, quindi la serie Mate 30 potrebbe utilizzare una versione senza licenza del sistema operativo. Tuttavia, senza i servizi Google integrati, aspetto fondamentale di Android per gli utenti internazionali, le vendite globali potrebbero essere sicuramente compromesse.

Anche se Huawei decidesse di utilizzare il suo HarmonyOS autoprodotto, ciò non dovrebbe risolvere il problema della mancanza di Google Apps: per ora, quindi, il sistema operativo sviluppato da Huawei non sembrerebbe essere la soluzione. Questo significa che, se non vedremo al più presto un cambiamento nella situazione tra Stati Uniti e Cina, la società cinese dovrà essere pronta a subire un fallimento significativo nelle sue vendite all’estero.

La via d’uscita potrebbe essere lo sviluppo di una strategia più aggressiva volta al mercato cinese. In effetti, un recente rapporto di Canalys ha indicato che quasi il 64% delle vendite globali di Huawei provenivano dalla Cina, nel secondo trimestre del 2019.

Fonte: Gizmochina

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