Huawei pensa a Indus OS come alternativa a Google

Huawei potrebbe collaborare con IndusOS come soluzione alternativa ai servizi di Google, Google Mobile Services (GMS), almeno in India.

La prossima grande mossa che Huawei sembra intenzionata e pronta a fare in India è quella di stringere una partnership con la società indiana di app di sistema, OSLabs, il produttore di Indus OS, per offrire un app store Android curato sugli smartphone Huawei e Honor alternativo alla suite di servizi di Google chiamata Google Mobile Services (GMS). Una mossa che garantirà al colosso cinese l’accesso a oltre 400 mila applicazioni regionali in India in oltre 12 lingue indiane diverse. La novità non riguarderà da vicino il nostro mercato, almeno per il momento, ma potrebbe rivelarsi un’importante strategia per il rilancio del colosso cinese nel mercato indiano quest’anno, garantendogli una fetta nel settore mobile a livello globale sempre più ampia.

Partnership Huawei-Indus OS: termini ed effetti

Ad anticipare a tutto il popolo del web che l’accordo tra Huawei e Indus OS è in dirittura d’arrivo sono stati i colleghi di Economic Times. Il gigante cinese, finora, non era ancora riuscito a conquistare il mercato indiano, a differenza dei suoi competitor connazionali, Xiaomi, Realme e OPPO. Il divieto commerciale dell’anno scorso imposto dagli Stati Uniti ha ulteriormente influenzato l’attività dell’azienda nella regione. Ecco perché la notizia di questa collaborazione appare decisamente di rilievo. Peraltro, la partnership con OSLabs dovrebbe dapprima partire con l’India per poi essere portata in altri paesi.

In India, Indus OS ha un app store utilizzato su numerosi marchi di smartphone locali come Micromax, Intex, Karbonn. Visto che la mancanza di app di Google diffusissime, come Gmail, YouTube e Maps, rappresenta un grosso svantaggio per Huawei, e non solo in India, andare a stringere un accordo con un player tanto importante nel mercato regionale potrebbe rivelarsi una strategia davvero vincente e vitale per la crescita di Huawei: offrire in alternativa un’esperienza personalizzata per gli utenti indiani, potrebbe garantire alla società la giusta spinta in questo mercato.

Come nel resto del globo, anche in India, l’attuale tallone di Achille di Huawei è infatti il software. Motivo per il quale il colosso cinese ha già stanziato 1 miliardo di dollari per un fondo globale volto a favorire lo sviluppo di app e ha promesso incentivi fino a 17.000 dollari per i 150 migliori sviluppatori in India per pubblicare app sul proprio store Huawei AppGallery che, secondo quanto dichiarato dalla stessa società in un evento ufficiale alla fine di febbraio, sarebbe attualmente il terzo più grande app store al mondo.

Ovviamente a decretare il successo o l’insuccesso di Huawei nel mercato indiano, e non solo, ci sarà anche la strategia di vendita al dettaglio: i rivenditori avranno infatti un ruolo fondamentale nell’aiutare i consumatori a scegliere un marchio di smartphone piuttosto che un altro. Staremo a vedere.

Fonte: Economic Times

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