Inutile ricordare che per Huawei non è certamente un periodo semplice. Dopo l’inserimento nella Entity List (leggasi black list commerciale) del governo statunitense, ogni giorno sembra spuntare una nuova azienda nord americana che annuncia di aver interrotto la propria collaborazione con il colosso cinese. Dopo Intel, ARM e Google a mettere a rischio il futuro degli smartphone Huawei c’è anche l’applicazione del ban da parte di SD Association.
Niente slot per microSD sui futuri smartphone Huawei?
A dichiarare la sospensione della collaborazione con Huawei sono state due realtà: l’International Solid State Technology Association (JEDEC) e l’SD Association. L’azienda sarebbe sparita dall’elenco delle compagnie che fanno parte di entrambe le associazioni.
Il colosso cinese dovrà preoccuparsi, ma fino ad un certo punto: se anche il ban dovesse permanere, da un lato i futuri smartphone dell’azienda non potrebbero avere lo slot per alloggiare una microSD, dall’altro ci sono almeno un paio di fattori da considerare. Il primo riguarda la progressiva sparizione dell’ingresso per una memoria esterna, almeno dai modelli di punta dei moderni smartphone: una decisione presa non solo da Huawei, ma da un numero crescente di produttori. Il secondo fattore da considerare è che il colosso cinese, ad oggi, è l’unico ad aver introdotto un nuovo formato di espansione di memoria, assolutamente proprietario.
Se n’è parlato per la prima volta quando è stato ufficializzato Huawei Mate 20 Pro, la Nano Memory Card punta a consentire di espandere la memoria interna sfruttando uno slot più piccolo di quello necessario per inserire una microSD: lo spazio necessario è identico a quello dedicato a una nano SIM. Seppure ancora non largamente diffuse, le nuove memorie sono già in vendita anche su diversi store online, a un prezzo un po’ più alto rispetto a quello delle microSD, ma sicuramente ancora accessibile. L’unico fattore penalizzante è relativo alla compatibilità delle NM Card con il resto degli smartphone: al momento funzionano solo sui device del colosso cinese.
Insomma, un altro duro colpo per Huawei, che tutto sommato però – almeno sotto il punto di vista dell’espansione di memoria per gli smartphone – può dormire sonni relativamente tranquilli puntando tutto sul formato proprietario lanciato alla fine del 2018.