Huawei FreeBuds Pro 3, suona bene anche il silenzio

Abbiamo provato gli auricolari Huawei FreeBuds Pro 3: ottima cancellazione del rumore, belle sfumature audio, design che si conferma.
Huawei FreeBuds Pro 3, suona bene anche il silenzio

In un comparto che in termini di design non ha più molto da dire, e che va ormai verso una generale standardizzazione attorno a pochi form factor, Huawei ha scelto per la nuova generazione dei propri auricolari,  le FreeBuds Pro 3, di scommettere anzitutto su funzionalità e qualità dell’esperienza di ascolto. Che il progetto sia nato sotto una giusta stella lo si evince fin dal primo momento in cui li si indossa, poiché l’effetto isolante rispetto ai suoni esterni è immediato: i rumori fuori dalla finestra scompaiono, la ventola del PC tace, si resta come avvolti da una bolla sospesa di silenzio improvviso. Anche qualche tocco delle dita sulla scrivania ritornano ovattate più come sensazione tattile che come bagliore uditivo.

A questo punto non resta che premere “play”.

Huawei FreeBuds Pro 3

Huawei FreeBuds Pro 3

I nuovi auricolari Huawei di alta fascia giungono a battesimo come Huawei FreeBuds Pro 3 e rappresentano l’evoluzione della specie con non pochi elementi di crescita rispetto alla generazione antecedente. Prima di iniziare la nostra prova abbiamo installato l’app AI Life ed abbiamo installato tutti gli aggiornamenti (4.0.0.152 l’ultima versione rilasciata per i nuovi auricolari, migliorando ulteriormente la stabilità del segnale Bluetooth prima del rilascio ufficiale del device sul mercato).

In termini di design il prospetto risulta sostanzialmente confermato: se tra la prima generazione e la seconda l’evoluzione dell’auricolare era stata sostanziale, in questa terza iterazione della specie le differenze sono minime e anche la custodia è un sostanziale déjàvu. Non serviva, del resto, alcuna modifica: l’ergonomia era premiata, il design emergeva già in modo piacevole e con linee sufficientemente identificative del brand. Piccoli importanti affinamenti sono stati apportati in termini di ingegnerizzazione della cerniera di apertura e nella resistenza dei materiali, senza tuttavia intaccare l’impianto affermatosi con i FreeBuds Pro 2. L’investimento è stato dunque orientato su altri aspetti utili ad alzare il livello in termini di esperienza utente.

Huawei FreeBuds Pro 3

Tre i colori disponibili, ossia Bianco Ceramica, Argento (utilizzati durante il nostro test) e Verde: tutti eleganti e discreti, evidentemente orientati ad un’utenza più avanzata in cerca di un ascolto (e di una esperienza vocale) di rango superiore.

Punti di forza

L’affinamento apportato sugli Ultra-Hearing Dual Driver promette un ascolto di maggior caratura. Se sui bassi si può forse immaginare margini ulteriori di sviluppo, in termini generali l’esperienza risulta ricca di sfumature. Durante la nostra prova abbiamo sperimentato una serie di playlist di vario tipo, ottenendone sempre medesima sensazione: l’ascolto con i FreeBuds Pro 3 è estremamente ricco e piacevole, restituendo un’esperienza audio in alta definizione che solletica. Per stimolare maggiormente i bassi abbiamo spesso selezionato l’apposita opzione sull’app dedicata AI Life, dove invece non è mai stato necessario optare per altre soluzioni come il potenziamento della voce, dei suoi acuti o della “sinfonia”.

Huawei FreeBuds Pro 3

Curiosi di ascoltare la playlist con la quale abbiamo testato gli auricolari? Ecco alcuni titoli, dai quali è emersa in modo particolare la capacità dei FreeBuds Pro 3 di esaltare la spazialità del suono e la separazione netta di voce e singoli strumenti, abilitando un suono maggiormente immersivo che vibra in modo particolarmente coinvolgente:

  • 2step (Ed Sheeran)
  • I want tomorrow (Enya)
  • Woman in red (Moondogs Blues Party)
  • Around the world (Daft Punk)
  • Unfinished Sympathy (Massive Attack)

Provate questi brani sui vostri auricolari e chiedetevi se non ci sia qualche sfumatura persa prima di arrivare all’orecchio: sta in questo la differenza tra un auricolare “Pro” e uno di alta fascia.

Huawei FreeBuds Pro 3

Un test di adattamento iniziale misura il feedback degli auricolari nel padiglione e indica se il dispositivo sia stato ben indossato o se siano necessari gommini di altra dimensione. Un apposito algoritmo migliora l’adattamento del suono in real-time, regolando livelli di volume e feedback sonori basati sul tipo di scenario che l’auricolare è in grado di ricostruire in base a struttura dell’orecchio, modo di indossare il device e altri segnali. Il suono viene, insomma, ricostruito sulla base dello scenario e di un equalizzatore adattivo a tre bande, al fine di restituire la miglior esperienza possibile ad ogni utente in modo personalizzato.

Tramite l’app, inoltre, è possibile scegliere se dare priorità alla qualità della connessione (riducendo la qualità del suono in caso di problemi nella connettività, ad esempio quando ci si allontana troppo dal dispositivo che funge da fonte del suono), o se privilegiare la qualità audio a discapito – in caso di problemi – della continuità dello stesso. Questa scelta potrà essere approntata sulla base del tipo di esperienza che si intende ottenere.

Un lavoro di particolare evoluzione è stato effettuato in termini di silenziamento proattivo dei rumori ambientali: personalizzabile nelle modalità “dinamica”, “comfort”, “generale” o “ultra”, il sistema lavora sulla base del nuovo Intelligent ANC 3.0 che, grazie ad elaborazione IA, è in grado di ridurre il rumore ambientale con una resa superiore del 50% rispetto al passato. Un passo avanti sostanziale, insomma, che può cambiare completamente le proprie sensazioni tanto in ufficio quanto in areo, tanto in treno quanto durante una normale giornata di lavoro (lo ammettiamo: ci è servito anche per isolarci aumentando la concentrazione sul focus del momento).

Huawei FreeBuds Pro 3

Questo lavoro è stato portato avanti tanto in termini di ascolto, quanto in termini di invio del messaggio sonoro: una nuova modalità di ricezione della voce denominata VPU, e basata anche sulla cattura delle vibrazioni attraverso il cranio, migliora in modo sostanziale la capacità di cattura delle parole, isolandole meglio rispetto al rumore ambientale per ottenere una conversazione più chiara e precisa. A questa maggior sensibilità si aggiunge inoltre l’algoritmo multicanale proprietario Deep Neural Network (DNN), pensato  per affinare in modo nuovo il segnale sonoro prima della relativa trasmissione: una segmentazione più precisa delle bande di frequenza migliora ulteriormente la qualità rispetto alla versione precedente dell’algoritmo, per inseguire quella perfezione che molto può offrire all’esperienza quotidiana di ascolto e di conversazione. Il vantaggio, in questo caso, è tutto per chi è dall’altra parte della telefonata ed il risultato si fa particolarmente percepibile quando la chiamata avviene in spazi con vento sostenuto: quando la velocità arriva a 9 metri al secondo, calcola Huawei, la riduzione del rumore ambientale raggiunge l’80% cambiando completamente la qualità della chiamata e trasformando l’auricolare in qualcosa di ben superiore ad una semplice utility del quotidiano.

I codec supportati sono quello proprietario (L2HC 2.0) ed il più noto LDAC firmato Sony. Due i dispositivi a cui gli auricolari possono connettersi: questo consente di essere ad esempio collegati alternativamente a smartphone e PC, potendo fruire dell’audio desiderato senza dover effettuare manovre sull’auricolare. Migliorata la resistenza complessiva grazie a nuovi materiali e resistenza ad acqua e sudore portata a livello IP54.

Huawei FreeBuds Pro 3

Particolarmente piacevole è anche l’esperienza con le gesture: il click sull’asticella dell’auricolare restituisce un immediato feedback sonoro che sublima nella sensazione di un chiaro feedback tattile. Questione percettiva, ovviamente, che funziona alla perfezione. Il comando diventa così facile e la reazione è immediata, ottenendo facile padronanza delle gesture per spegnere/accendere gli auricolari, cambiare il volume, avanzare o retrocedere con la playlist.

Di grande importanza, inoltre, l’autonomia complessiva: alle 6,5 ore accreditate al singolo auricolare (55mAh), si aggiunge la carica garantita dalla custodia (510mAh) per arrivare ad un totale pari a 31 ore di ascolto. Garantite tanto la compatibilità con gli smartphone Huawei, quanto quella con device iOS e Android.

Prezzo e disponibilità

Ok, il prezzo è giusto: 199,90 Euro all’esordio – con un’offerta speciale valida fino al 13 novembre per avere in aggiunta un Huawei Band 8 a soli 19,90 Euro – rappresenta un prezzo decisamente proporzionato alla qualità di un device che si farà inevitabilmente notare. L’esordio sul mercato è avvenuto in questi minuti, con disponibilità immediata anche sul mercato italiano.

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