Nel settore degli smartphone, nel tempo, DxOMark si è affermato come punto di riferimento per il benchmarking del comparto fotografico mobile. Inizialmente, la società si era concentrata principalmente sulle fotocamere digitali e portatili di livello professionale per poi estendere le analisi anche agli smartphone, vista la tendenza dei produttori a puntare sempre di più su questo aspetto, rilasciando sul mercato dei veri e propri camera phone.
Ora, DxOMark ha appena svelato la sua ultima analisi che ha visto protagonista l’Honor V30 Pro, device che è riuscito a guadagnare 122 punti DxOMark: la seconda valutazione più alta di sempre.
Honor V30 Pro: la fotocamera posteriore
Honor è una consociata di Huawei, marchio che per il momento detiene il record di punteggio DxOMark con il suo Huawei Mate 30 Pro 5G, nonché l’attuale terzo posto, con il Huawei Mate 30 Pro. Tornando alla valutazione dell’Honor V30 Pro da parte del sito di benchmarking, il device ha ricevuto 133 punti per la sua fotocamera posteriore, soprattutto per merito della sua capacità di zoom. L’ammiraglia ha anche ottenuto 100 punti per la capacità video, ricevendo elogi in particolare per quanto concerne la stabilizzazione, l’autofocus rapido e la fedeltà di riproduzione del colore.
Entrando nel dettaglio dell’hardware del modulo fotocamera posteriore, l’Honor V30 Pro sfoggia il sensore Sony IMX600 RYYB da 40 megapixel personalizzato con apertura f / 1.8 come obiettivo principale, un teleobiettivo da 8 megapixel con apertura f / 2.4 e un obiettivo ultrawide da 12 megapixel con apertura f / 2.2 con 109 gradi di campo visivo.
Per quanto riguarda le foto, DxoMark evidenzia come pro l’levato dettaglio con basso rumore, le esposizioni accurate con ampia gamma dinamica, le buone prestazioni dello zoom fino alla gamma media, scatti bokeh efficaci con stima accurata della profondità, belle esposizioni notturne con piacevole trama e resa del rumore. Tra i contro i frequenti problemi con la messa a fuoco automatica, il colore blu che viene proiettato nelle zone d’ombra, l’autofocus e problemi di stabilizzazione che incidono occasionalmente sulla nitidezza, la distorsione geometrica negli scatti ultrawide.
Per quanto riguarda i video, i pro riguardano le esposizioni target precise, la buona resa cromatica all’aperto e al chiuso, il buon rapporto tra consistenza e rumore, la stabilizzazione efficace. I contro: la resa non ottima in condizioni di scarsa luminosità, l’inclinazione dell’obiettivo che si nota occasionalmente e la lieve instabilità dell’autofocus in alcune condizioni.
Nella parte anteriore il foro di perforazione ospita due sensori: una fotocamera selfie principale da 32 MP con modalità Super Night e un sensore ad angolo ultrawide da 8 MP con FoV a 105 gradi. Ricordiamo poi che l’Honor V30 Pro ha tra le sue caratteristiche principali il display LCD IPS da 6,57 pollici, il processore HiSilicon Kirin 990 di fascia alta e 8 GB di RAM.
Xiong Junmin, Vice Presidente Honor, ha colto l’occasione di questi risultati ottenuti su DxOMark per ribadire il concetto che la strategia di far crescere a dismisura il numero di pixel delle fotocamere degli smartphone non sempre si traduce in immagini migliori. Quello su cui è importante puntare è soprattutto la giusta combinazione di ottiche, sensori, chip e algoritmi.
La serie V30 di Honor è stata infatti ottimizzata con una sapiente combinazione di hardware e software. Tra i suoi punti di forza c’è proprio l’ottimo algoritmo che supporta a dovere gli altrettanto ottimi sensori fotografici, tanto da fargli raggiungere un punteggio da leader del settore dei camera phone.