Honor, la nuova società indipendente in Cina, sta attualmente effettuando un cambio di rotta sulla sua attività legata alla produzione di smartphone: fra nuovi accordi commerciali, nuove partnership con aziende e fornitori, il colosso della tecnologia pare che sia al lavoro anche per ottenere il fantomatico supporto di Google.
Honor: nuovi telefoni con i GMS nel 2021
In poche parole, secondo l’ultimo rapporto proveniente dalla Russia, i Google Mobile Services (GMS) potrebbero presto tornare sui device della compagnia. Questo avviene principalmente perché l’azienda non fa più parte di Huawei e quindi le sanzioni imposte dagli Stati Uniti al colosso cinese non si applicano più all’ex sub-brand. Il report menziona inoltre. che il ritorno dei servizi Google degli smartphone Honor potrebbe avvenire intorno alla primavera.
L’OEM cinese pare che sia già al lavoro su due nuove serie di telefoni che godranno del Play Store e dei GMS: questo dovrebbe riportare sugli smartphone del brand il supporto ufficiale di Android, le app di Google e lo store proprietario da cui si scaricano i software da mobile.
Con l’introduzione dei servizi Google sui terminali Honor, i nuovi dispositivi lanciati dall’azienda non avranno più l’AppGallery. Tuttavia, quelli meno recenti continueranno ad avere i Huawei Mobile Services.
Un po’ di storia
Per chi non lo sapesse, nel maggio 2019, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che vieta a Huawei di trattare con società americane, interrompendo l’accesso ai servizi di Google e a molti altri partner. Poiché Honor era un marchio secondario di Huawei, anche i suoi dispositivi non erano in grado di utilizzare i GMS. Per assicurarsi la sopravvivenza del brand dunque, Huawei ha venduto Honor nel mese di novembre dello scorso anno.
L’azienda, oltre a stabilire rapporti con i fornitori, starebbe anche lavorando per consolidare la propria presenza nel mercato. La società ha avviato il proprio negozio online denominato Honor Mall e ha in programma di lanciare diversi negozi offline in diversi Paesi del mondo.