Con il suo passaggio da TENAA, l’Honor 6X aveva completato quell'iter ormai consolidato che porta, di prassi, dopo poco, alla presentazione. E presentazione è stata: con il lancio ufficiale in Cina dell'Honor 6X è stato sciolto il dubbio circa il suo processore. Niente Qualcomm Snapdragon all'interno – come qualcuno si aspettava visto che il suo predecessore, l'Honor 5x, montava uno SN 616 – ma l'octa-core Kirin 655, chipset costruito con processo a 1 16 nanometri.
Honor 6X
L'Honor 6X rispetta i canoni dei telefonini cinesi: è assente il tasto home fisico e presenta il lettore d'impronte sulla facciata posteriore.
Lo smartphone con display IPS con vetro curvato da 5,5" full-HD, è venduto in tre varianti: da 3GB e 4GB RAM sul modello da 32GB di memoria interna (espandibile tramite microSD) o 4GB RAM su quello da 64GB. Il processore è accoppiato a una GPU Mali T830-MP2.
Il comparto multimediale sfoggia una dual camera composta da un sensore da 12MP e uno da 2MP con flash LED, e una selfie-camera da 8MP.
Chiude la dotazione una batteria da 3.340mAh.
Ecco i prezzi (il corrispettivo in euro è del tutto indicativo):
– 32GB di spazio e 3GB di RAM: 999 yuan (circa 135 euro)
– 32GB di memoria e 4GB di RAM 1.299 yuan (175 euro)
– 64 GB di memoria e 4 GB di RAM: 1.599 yuan (215 euro).