Giorni di Salone, Salone del Mobile, e le case attente non solo ad armadi e cassettoni ma soprattutto al design si accostano a un evento capace di portare a Milano circa 400mila visitatori (stimati). Il design è da sempre un anello importante nell’ideazione e nella produzione dei telefonini: se un telefono è brutto, statene certi, non venderà. Soprattutto perché 99 su 100 attenzione al design vuol dire attenzione al popolo smart e giovanile (se non giovane) che usa i cellulari. Morale: giusto essere al Salone del Mobile per i produttori di telefonia mobile. Tra questi non poteva ovviamente mancare Sony Ericsson, probabilmente la maggiore indiziata di una partecipazione nelle premesse, visto quanto mostrato a Barcellona durante l’ultimo Mobile World Congress. Lì è arrivata la generazione Mini di X10, e una gamma di prodotti pensati non solo per caratterizzare il prossimo futuro con una lunga serie di applicazioni e funzioni, ma anche per avvicinarsi ulteriormente ai clienti con il concetto di Human Curvature. In buona sostanza, ripresi sulle scocche non solo i lineamenti del corpo umano, ma anche l’attenzione affinché il corpo umano, leggi le nostre mani, siano perfettamente in sintonia con l’ergonomia del telefono. Per portare questa filosofia all’interno del Salone… anzi, nel Fuori Salone 2010, Sony Ericsson si è accostata a una delle più grandi firme del design, Hermann Miller. Curve, quindi, e poi ergonomia, design, human curvature. In attesa di vederne dal vivo i frutti con la gamma Mini di X10.
Hermann Miller e Sony Ericsson al Fuori Salone 2010
Fuori Salone 2010, Sony Ericsson si lega a Hermann Miller per un evento ''Human Curvature''.