Harmony OS: Huawei rilascerà la stabile ad aprile

Huawei ha dichiarato che rilascerà la terza Beta di HarmonyOS entro la fine del mese di marzo; la stabile arriverà nel mese di aprile.
Harmony OS: Huawei rilascerà la stabile ad aprile

Huawei ha promesso che avrebbe rilasciato la Beta 3 di HarmonyOS alla fine di questo mese; al contrario, la versione stabile è in arrivo ad aprile. Si sa che il colosso cinese sta lavorando al proprio sistema operativo da diverso tempo e ora ci stiamo avvicinando alla versione ufficiale del software, pensata per la commercializzazione globale.

Harmony OS: Huawei fa sul serio

La Beta 3 di HarmonyOS (HongMeng OS in Cina) arriverà entro la fine del mese per i test interni degli sviluppatori (ad essere precisi, dal 31 marzo), mentre la versione stabile per uso commerciale verrà rilasciata già ad aprile.

Per coloro che non lo sapessero, HarmonyOS Beta è stato rilasciato per gli sviluppatori di smartphone il 22 febbraio e il CEO di Huawei Consumer Business, Yu Chengdong, ha dichiarato che la nuova iterazione del firmware sarebbe stata rilasciata ad aprile. Ha aggiunto che tutti i telefoni dell’azienda sarebbero stati aggiornati al nuovo firmware, a partire dallo smartphone pieghevole Mate X2.

Il rapporto proveniente dalla Cina, che ha ottenuto informazioni dallo staff in loco di Huawei, afferma che il rilascio del nuovo prodotto sw avverrà all’inizio di aprile. Il rapporto menziona anche l’arrivo di HarmonyOS sui dispositivi audiovisivi domestici, attrezzature per il fitness e piccoli gadget elettronici. Con il sistema di Huawei, si potrà interagire in una maniera del tutto differente con i device presente in casa… e non solo. L’azienda mira a creare un vero e proprio ecosistema di prodotti, capaci di interagire fra loro.

Il primo lotto di terminali che riceveranno l’ultimo aggiornamento relativo a questo sistema operativo comprende: Mate X2, la serie Mate 40 e la serie P40. La società sta anche lavorando a un nuovo smartphone di punta, il P50, che è stato ritardato più volte a causa delle sanzioni statunitensi.

Fonte: Gizmochina

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