Cortana sarà mai portata su OS diversi da Windows Phone? Forse. Qualche tempo fa in Rete sono apparse alcune voci (non ufficiali) che accennavano a questo scenario, ma per il momento questa funzione rimane esclusivo appannaggio dell’OS per dispositivi mobili di Microsoft. Anche perché – diciamolo chiaramente – questa è una freccia importante all’arco dell’azienda di Redmond, uno dei fiori all’occhiello del suo ecosistema. Senza dubbio è anche uno dei frutti più importanti per la divisione R&D di Microsoft.
Windows Cortana su Android
Ma a volte, se un’operazione non viene effettuata ufficialmente dall’azienda titolare del servizio (l’unica ad averne il diritto), sono gli utenti a prendere l’iniziativa e ad occuparsene in maniera ufficiosa. Qualche giorno fa, durante l’evento Droidcon 2015, un gruppo di giovani hacker italiani, che si fa chiamare OrangeSec, ha dimostrato di essere riuscito a portare l’assistente virtuale di Microsoft su di un dispositivo Android.
Come hanno fatto? Beh, pare non sia stato molto semplice; il risultato è stato ottenuto combinando varie cose, tra cui il settaggio di certi proxy hardware, la customizzazione di alcuni certificati SSL e lo spoofing dei DNS. Sì, perché sono riusciti a portare Cortana su Android, ma il servizio non risiede sul dispositivo, bensì lavora in remoto, trovandosi ovviamente su server di backend di Microsoft. Questa è anche la ragione per cui – così com’è stato portato – può funzionare esclusivamente se il device su cui è installato è connesso in Rete.
Sebbene sia lodevole, questo porting di OrangeSec presenta delle limitazioni – per stessa ammissione di chi l’ha realizzato. Oltre a funzionare solo online, infatti, per il momento questa versione di Cortana – denominata “Portaña” – può interagire con l’utente usando come lingua solo l’italiano. Inoltre non si integra con le app Android, né può essere usata per controllarle, come invece accade sui dispositivi Windows Phone.
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Ciò detto, Portaña appare interessante anche perché è un progetto “open”; se dunque siete hacker anche voi e siete interessati, potete trovare le fonti del suo codice su questa directory di GitHub. Microsoft per il momento non è si è espressa né a favore, né contro. In un certo senso, però, ha preso le distanze dal progetto di OrangeSec, senza nemmeno citarlo, ricordando che il suo assistente virtuale sarà parte integrante (e importante) del prossimo OS dell’azienda: Windows 10.