Google, proprio quest’anno, ha introdotto una nuova politica di informazione circa le autorizzazioni che le app richiedono per la raccolta dati. In pratica, Big G sembra si stia affidando solo ed esclusivamente agli sviluppatori che presto avranno il pieno controllo in merito a ciò che vogliono mostrare oppure tenere nascosto agli utenti.
Una situazione che all’effettivo sta generando non poche preoccupazioni a chi è particolarmente sensibile al tema privacy con annessi e connessi. Tradotto in termini ancora più concreti, Google potrebbe non mostrare più un elenco completo, verificato e sincero delle autorizzazioni raccolte automaticamente dalle applicazioni. Questa preoccupazione nasce dalla comunicazione che la società ha inviato agli addetti ai lavori:
Google Play esamina le app in base a tutti i requisiti delle norme; tuttavia non possiamo prendere decisioni per conto degli sviluppatori su come gestiscono i dati degli utenti. Solo tu possiedi tutte le informazioni necessarie per completare il modulo sulla sicurezza dei dati.
Google e la nuova sezione su privacy e dati
Ovviamente Google ha specificato che, qualora dovesse trovare discrepanze tra le informazioni riportate dagli sviluppatori e l’applicazione stessa, procederà attuando “l’azione appropriata”. Resta però vero il fatto che a pagarne le conseguenze, se il colosso di Mountain View non sarà tempestivo in questo, siamo ancora noi. A evidenziare questo è stato l’editor senior di Esper, Mishaal Rahman, che in un tweet ha spiegato:
Con il lancio della sezione sulla sicurezza dei dati su Google Play, che sarà obbligatoria per tutte le app tra 1 settimana, sembra che l’elenco delle autorizzazioni delle app stia scomparendo sia nell’app mobile che nel web.
Come possiamo difendere la nostra privacy da possibili attacchi malevoli o applicazioni invadenti che rubano le nostre informazioni personali? Il consiglio è sempre quello di affidarsi a un buon sistema antivirus che integri una protezione totale, come Norton 360 Premium. Grazie alla sua VPN inclusa navigare in anonimato è un gioco da ragazzi. E qualsiasi app installata sarà verificata continuamente.
Non dobbiamo mai abbassare la guardia quando in gioco ci sono i nostri dati personali e la nostra privacy. Autorizzare un’app significa permetterle di accedere a dati sensibili che potrebbero essere utilizzati per scopi malevoli. Perciò, nonostante dietro queste decisioni ci siano dei giganti come Google, prevenire è sempre meglio che curare.
Anche perché, all’atto pratico, sempre più spesso vengono individuate app infette nel Google Play Store. Ciò rivela ancora di più quanto sia indispensabile proteggersi perché nemmeno i sistemi di sicurezza del Play Protect sono in grado di fermare minacce così pericolose da mettere a rischio chiunque installi quelle app.