Google presenta il servizio One Pass

La casa di Mountain View ha presentato il nuovo servizio per la gestione degli abbonamenti su dispositivi mobili.

La risposta di Google alle mosse di Cupertino non si è fatta attendere troppo. A poche settimane dall’introduzione del sistema di gestione e di pagamento degli abbonamenti sui dispositivi mobili da parte di Apple, Mountain View risponde con il nuovo Google One Pass. Si tratta di un sistema di autenticazione degli utenti e di modalità di pagamento attraverso cui le case editrici che offrono contenuti on line (articoli, video, testi) sono in grado di addebitare direttamente ed in modo semplice al cliente finale il costo derivante dall’accesso al contenuto stesso. Google One Pass
Google One Pass L’elemento su cui la comunicazione di questo servizio sta facendo maggior leva è la funzionalità “acquista una volta, visualizza ovunque”: appena effettuato un acquisto o sottoscritto un abbonamento giornaliero, settimanale o mensile, è possibile accedere all’argomento prescelto da diversi dispositivi, come tablet, computer o smartphones. Altra caratteristica è la possibilità di acquistare tutto o solamente una parte del contenuto, come ad esempio un unico articolo all’interno di un quotidiano. La piattaforma su cui si basa il sistema di pagamento è il già esistente e rodato Google Check Out, mediante il quale si accede al proprio account di Google e da lì direttamente si gestiscono tutti i pagamenti effettualti on line, evitando così la creazione di username e password multipli. Google One Pass
Google One Pass Mountain View cerca quindi di raccogliere le insoddisfazioni fin qui raccolte da una parte degli utenti Apple che usufruiscono dell’analogo servizio, affidandosi tra l’altro alla possibilità di effettuare acquisti in-app in modo più semplice rispetto a ciò che la Mela ha progettato ed introdotto sul mercato recentemente. Secondo le prime indiscrezioni, sembra che anche la cifra che Google tratterrà dalle transazioni sia decisamente più bassa rispetto a quella richiesta da Cupertino: 10% (più 2% di commissioni per l’utilizzo di Check Out) contro il 30%. Bisognerà ora vedere come risponderanno le case editrici e coloro a cui i contenuti sono rivolti: i clienti finali. [bl_youtube id=https://www.youtube.com/watch?v=qiz_2c_QpOQ]

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