Google ha appena dichiarato di aver ridotto le commissioni per le app in abbonamento nel Google Play Store per gli sviluppatori. Finalmente, un piccolo passo in avanti per venire incontro alle esigenze di aziende terze che realizzano contenuti per il negozio virtuale di BigG.
Google Play Store: commissioni ridotte fino al 10%
Le grandi aziende tecnologiche stanno affrontando molte pressioni durante il controllo delle loro pratiche commerciali da parte delle autorità di regolamentazione antitrust in diversi paesi. Per questo motivo, le grandi compagnie stanno apportando grosse modifiche alla loro struttura aziendale.
In linea con ciò, BigG sta ancora una volta cambiando il modo in cui addebita le commissioni agli sviluppatori di app. Il gigante dei motori di ricerca ha annunciato che tutte le app basate su abbonamento avranno diritto ad un costo significativamente inferiore rispetto al solito 30%.
In base alle nuove modifiche, il colosso di Mountain View ha confermato che gli sviluppatori dovranno pagare solo il 15% di commissioni anziché il 30%. Inoltre, ha annunciato che le app con servizi come ebook e streaming di musica on-demand potranno beneficiare di una commissione a partire dal 10%.
Il motivo indicato da Google dietro le tariffe più economiche su ebook e app di streaming musicale è che “i costi dei contenuti rappresentano la maggior parte delle vendite” e che le tariffe “riconosceno l’economia del settore dei verticali dei contenuti multimediali“. A differenza della precedente revisione delle commissioni, questa nuova modifica alla struttura non è legata alle entrate complessive.
All’inizio di quest’anno, a marzo, la società aveva ridotto la sua quota di entrate sugli acquisti anticipati o in-app dal 30% al 15%, ma era applicabile solo al primo milione di dollari all’anno guadagnato da uno sviluppatore di app.
Con questo sviluppo, Google potrebbe sperare di cambiare la sua immagine pubblica in mezzo al crescente controllo normativo su come l’azienda gestisce il suo app store e il suo rapporto con gli sviluppatori di terze parti.
Secondo le stime della società di analisi Sensor Tower, il colosso della tecnologia ha raccolto circa 11,6 miliardi di dollari di acquisti in-app in tutto il mondo nel 2020 su 38,8 miliardi di dollari di spesa all’interno del suo store virtuale.