Nel 2023 le vendite di Google Pixel hanno raggiunto la cifra record di dieci milioni di unità. Quest’anno dovrebbe andare ancora meglio, grazie alla notevole campagna pubblicitaria che ha preceduto l’arrivo di Google Pixel 8, Pixel 8 Pro e Pixel 8a, insieme alla partnership stretta con Unieuro, grazie alla quale i Pixel non sono più un oggetto astratto per il grande pubblico.
Se dunque sul fronte della popolarità Google Pixel ha fatto enormi passi avanti nel corso dell’ultimo anno, lo stesso non si può dire riguardo alla fedeltà degli acquirenti: secondo l’ultima ricerca di Statista Councer Insights, quasi due persone intervistate su tre affermano come il prossimo smartphone che acquisteranno sarà molto probabilmente di un’altra marca (per l’esattezza il 57%). Una percentuale di gran lunga superiore rispetto ai possessori di un iPhone o un Samsung Galaxy.
Chi compra Google Pixel dopo vuole provare altro
L’indagine condotta da Statista Councer Insights si basa sulle risposte di 10.000 persone residenti negli Stati Uniti d’America. Oltre a Google Pixel, gli altri due telefoni presi in esame dalla ricerca sono iPhone e Samsung Galaxy. Alla domanda “vorresti cambiare brand per l’acquisto del tuo prossimo smartphone”, soltanto il 34% degli acquirenti di iPhone e Samsung hanno risposto in maniera affermativa, un risultato di gran lunga inferiore rispetto al 57% fatto registrare dai possessori di Google Pixel.
Al contrario, il tasso di fidelizzazione più alto si registra tra i possessori di iPhone, dato che una persona su due si dice convinta di restare fedele al brand della casa di Cupertino. Segue a ruota Samsung con il 44%, mentre la fedeltà tra gli acquirenti dei Pixel crolla addirittura al 25%.
Insomma, la qualità della fotocamera – uno dei principali motivi per cui un utente decide di acquistare un Google Pixel – non è evidentemente sufficiente per acquisire brand loyalty. A pesare sul dato di Statista Councer Insights potrebbero essere i tanti bug che ancora affliggono i telefoni di Google, in particolare nei primi mesi: se una parte di utenti può accettare di buon grado questa situazione, dall’altra una buona fetta di pubblico gradirebbe una migliore esperienza d’uso da questo punto di vista.