No, non ci sarà alcun pesce d’aprile di Google neanche quest’anno. La compagnia ha affermato che, così per quanto è avvenuto nel 2020, la compagnia salterà le sue elaborate battute previste per il primo giorno del mese corrente.
Google: non è il momento di scherzare
Ammettiamolo: il 2020 ha fatto schifo. Un anno fa Google ha deciso di saltare la sua tradizione di elaborate battute del pesce d’aprile a causa dell’inizio della pandemia mondiale che ha portato via milioni di persone. Un anno dopo le cose sono ancora critiche, ma stanno notevolmente migliorando. Il vaccino sta facendo uscire diversi Paesi dall’incubo durato diversi mesi, ma è tutt’altro che finita. Quindi forse è una buona cosa che Google stia saltando le battute e gli scherzi per il secondo anno consecutivo.
Un rapporto emerso in queste ore cita Marvin Chow, VP di Google Global Marketing:
… Con gran parte del mondo ancora alle prese con serie sfide, sentiamo di dover mettere nuovamente in pausa le battute per il pesce d’aprile di quest’anno. Come abbiamo fatto l’anno scorso, dovremmo continuare a trovare modi appropriati per portare momenti di gioia ai nostri utenti durante tutto l’anno (ad esempio Doodles, easter egg, ecc.).
L’azienda non ha confermato specificamente l’email interna, ma una dichiarazione di Chow ha ripetuto gli stessi argomenti. I progetti legati al giorno del pesce d’aprile di Google sono un’icona nel campo tecnologico ed è un qualcosa che molte persone aspettano ogni anno con impazienza.
Google non è stata l’unica azienda che ha deciso di saltare il pesce d’aprile 2020, ma altri brand invece, hanno scelto di optare per il classico scherzo previsto per il 1 aprile. Un esempio? “Voltswagen” di Volkswagen.
Mentre la distribuzione dei vaccini sta accelerando e gli Stati Uniti e altri paesi ricchi stanno iniziando a voltare le spalle alla pandemia COVID-19, vale la pena ricordare ai lettori che la popolazione mondiale totale potrebbe non essere vaccinata per diversi mesi. In Italia infatti, la compagna vaccinale prosegue e rilento, anche se speriamo di uscire (in parte) fuori da questa situazione con l’avvicinarsi dell’estate.