Il Google I/O 2017 ha preso il via il 17 maggio allo Shoreline Amphitheatre di Mountain View. Durante il keynote di apertura i dirigenti guidati dal CEO Sundar Pichai hanno presentato la roadmap futura della società per Android, Google Assistant, Google Home, realtà virtuale e tanto altro ancora. Sono stati fatti sul palco diversi annunci e, sebbene la conferenza sia fondamentalmente dedicata agli sviluppatori, le cose interessanti anche per gli utenti normali non sono mancate. Vediamo più in dettaglio di cosa si è parlato:
Android
L’evento inizia con il keynote principale, nel quale la società di Mountain View ci fa sapere com'è andato l'anno scorso e cosa prevede di fare per l'anno successivo. A salire per primo sul palcoscenico è il CEO di Google, Sundar Pichai, che condivide subito i numeri sui telefoni Android attivi nel mondo in questo momento. Secondo Pichai, il sistema operativo di Google ha recentemente superato quota 2 miliardi di smartphone attivi. Per mettere la cifra in prospettiva, possiamo dire che si tratta di più di tre volte la popolazione di tutti gli Stati Uniti e più di un quarto della popolazione mondiale.
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Android O
Dave Burke, vice presidente del dipartimento di ingegneria di Android, ha appena confermato la data di rilascio ufficiale di Android O. La nuova versione del sistema operativo di Big G uscirà dalla sua fase beta "alla fine dell'estate", solo due mesi dopo il rilascio di una developer preview del software. Android O offrirà alcune funzioni interessanti, come la modalità Picture-In-Picture, i puntini di notifica, le ottimizzazioni per le prestazioni e l'autonomia del dispositivo e una miglior modalità Autofill. Ma quali dispositivi riceveranno Android O per primi? Sicuramente Pixel e Pixel XL, con a seguire Nexus 5X, Nexus 6P, Nexus Player e Pixel C. Android O è dotato inoltre di miglioramenti di sistema che ne accelerano il tempo di avvio e ne aumentano le prestazioni delle applicazioni. Un esempio che Google ha fornito riguarda un miglioramento della velocità di Google Sheets pari al 119%, ottenuto utilizzando parametri di riferimento interni. In pratica, ciò è stato ottenuto solo tramite modifiche del codice OS, senza apportare modifiche all'app. Android O imposterà anche dei limiti alle risorse che le applicazioni possono utilizzare in background. L'obiettivo di questa modifica è limitare il consumo della batteria e l'utilizzo della memoria. Inoltre, Google renderà più facile agli sviluppatori capire cosa sta causando lo scarico della batteria, l'instabilità delle applicazioni e la lentezza dell'interfaccia utente.
Android O
Android Go
Al Google I/O 2017, Google ha annunciato una nuova iniziativa per i dispositivi Android entry-level chiamata Android Go. In sostanza si tratta di un insieme di funzionalità e applicazioni per Android, impostate per debuttare con Android O, progettate per limitare le risorse di sistema e i dati mobili dei dispositivi. Lo scopo? Aiutare le persone nei paesi in via di sviluppo ad avere un'esperienza mobile ragionevole. Ci sono tre componenti principali di Android Go: il sistema operativo stesso, le applicazioni di Google e l'ottimizzazione delle applicazioni di terze parti. In primo luogo, il prossimo Android O avrà ottimizzazioni specifiche per i dispositivi con 1GB o meno di RAM. Queste ottimizzazioni includono la limitazione dell'utilizzo della RAM e l'aggiunta di ulteriori opzioni per la gestione dei dati. Quando si tratta di applicazioni, Google ha promesso che alcuni suoi servizi verranno impostati a seconda delle applicazioni. Ad esempio, la funzionalità di salvataggio dati di Chrome verrà attivata per impostazione predefinita in Android Go. Inoltre, una nuova app denominata YouTube Go sarà inclusa nel pacchetto Android Go al posto dell'applicazione standard di YouTube. YouTube Go avrà una serie di funzionalità di risparmio dati: consente agli utenti di visualizzare in anteprima un video in una serie di schermate per vedere se vale la pena guardarlo, mostra informazioni esatte sull'utilizzo dei dati in diverse opzioni e consente agli utenti di scaricare i video per la visualizzazione offline, nonché condividerli con altre persone tramite una connessione peer-to-peer offline.
Android Go
Google Assistant
Google ha migliorato l'assistente virtuale nell'ultimo anno, rendendolo più orientato al contesto di utilizzo e più interattivo con le richieste degli utenti. Soprattutto, Google Assistant è ora disponibile per iOS. Non esiste un'applicazione aggiuntiva da cercare, tutto quello che serve è scaricare la normale app di Google dall'App Store. Basta poi lanciarla e pronunciare la parola chiave "OK, Google" oppure toccare il pulsante del microfono che si trova sulla destra del campo di ricerca. Attualmente è possibile dare soltanto comandi vocali, ma l'azienda ha promesso che in seguito gli utenti potranno anche fare richieste all'Assistente virtuale in forma scritta, qualora ci si trovi in una zona affollata dove le richieste vocali sarebbero vanificate dal rumore. Siccome comunque iOS è un sistema operativo chiuso, l'unico modo per interagire con Google Assistant è lanciare l'applicazione Google.
Google Assistant
Google Home
I miglioramenti a Google Home sono stati tra i principali elementi discussi nel keynote di apertura della conferenza degli sviluppatori. Quattro sono i miglioramenti chiave (previsti per questa estate), oltre al fatto che sarà rilasciato in cinque nuovi paesi (Canada, Australia, Francia, Germania e Giappone). Il primo riguarda le abilità proattive di Home. In parole povere, il dispositivo farà lampeggiare una luce per attirare l'attenzione dell'utente, dopo di che invierà una notifica. In un primo momento questa funzione gestirà funzioni base come i promemoria, poi passerà a notifiche più elaborate. Il secondo miglioramento riguarda la possibilità di effettuare chiamate vocali senza utilizzare le mani. In pratica, sarà possibile chiamare qualsiasi numero di rete fissa o mobile (inizialmente negli Stati Uniti o in Canada), semplicemente dicendo una frase del tipo: "Ok, Google, chiama Sara!". Il terzo aggiornamento è correlato all'intrattenimento: Spotify, SoundCloud e Deezer si uniscono con le loro versioni gratuite a Google Home. Quarto: viene abilitata la connettività Bluetooth su Home, che consentirà di mandare in riproduzione l'audio da altri dispositivi compatibili con il Bluetooth. Per finire, Google Home integrerà risposte visuali. Siccome però il dispositivo non ha uno schermo, tali risposte verranno visualizzate su smartphone o TV. Esempio: se si chiedono a Google Home indicazioni di guida, queste possono essere visualizzate direttamente sul telefono. I risultati possono essere visualizzati anche su TV con tecnologia Chromecast.
Google Home
Google Foto
Sul palcoscenico del Google I/O 2017, la società ha annunciato che l'applicazione Google Foto otterrà tre nuove funzionalità diverse: Suggested Sharing, Shared Libraries e Photo Books. Tutte e tre sono state progettate per consentire di condividere le foto con estrema facilità. La prima utilizza l'intelligenza artificiale di Google per individuare i volti presenti in un'immagine e suggerire le persone con cui condividere tale foto. Un esempio di utilizzo è il seguente: sulla base di una foto scelta dall'utente, diciamo quella di un amico, la funzionalità di Google Foto identifica le persone nell'immagine e suggerisce di condividerla con esse. La seconda funzionalità utilizza invece l'intelligenza artificiale di Google per scegliere le foto da condividere con qualcuno già deciso dall'utente. In pratica, quando Google Foto identifica una o più determinate persone in una foto, le condivide automaticamente con una o più persone che l'utente ha già scelto in precedenza. L'ultima funzionalità, Photo Books, utilizzando l'apprendimento automatico, seleziona automaticamente un insieme di immagini e ordina un vero e proprio book fotografico personalizzato. La caratteristica per il momento è disponibile solo negli Stati Uniti, ma Google promette che sarà rilasciata anche in altri Paesi. Sarà disponibile a partire dalla prossima settimana e un singolo book costerà a partire da 9,99 dollari. Infine, è stata annunciata l'integrazione di Google Lens, che essenzialmente riguarda il riconoscimento degli oggetti e il fornire informazioni su di essi all'utente.
Google Foto
VR
Durante il keynote del Google I/O 2017 è stato annunciato che il prossimo dispositivo di punta di LG, probabilmente il V30, sarà compatibile con Daydream, mentre i Samsung Galaxy S8 e S8+ avranno il supporto per la realtà virtuale di Google nel corso dell'anno grazie a un aggiornamento software. Lo ha annunciato sul palco del keynote Clay Bavor, a capo della divisione VR di Google, che si è detto lieto di poter supportare le ammiraglie di Samsung. Alcuni dei dispositivi che supportano già Daydream sono i Pixel di Google, il Moto Z, il Mate 9 Pro e l'Axon 7 di ZTE.