Tutte le novità della nuova versione si concentrano sull’esperienza d'uso. A partire da batteria e pagamenti elettronici.
Ne abbiamo parlato per mesi, ora è tutto alla luce del sole: Android M, la nuova versione del sistema di Google, è stata ufficializzata al Google I/O del 28 maggio. L’aggiornamento non è ancora disponibile sul mercato, ma gli sviluppatori interessati a provare in anteprima Android M potranno registrarsi al programma Developer Preview e “giocare” con il nuovo sistema operativo sui dispositivi supportati, quali Nexus 5, Nexus 6, Nexus 9 e Nexus Player.
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Le novità riguardano principalmente l’esperienza utente. Android Lollipop ha pensato al nuovo Material Design, il nuovo stile visivo che ha coinvolto le icone e ogni parte dell’interfaccia, mentre per Android M Google ha deciso di dare peso ad altri aspetti: batteria, permessi delle app, supporto nativo ai lettore di impronte digitali.
Android M
Per quanto riguarda la batteria, un aspetto che sarebbe già dovuto essere corretto con Lollipop, l’azienda di Mountain View ha spiegato che la nuova modalità di gestione delle operazioni in background sarà più limitata: quando viene verificato che il dispositivo si trova in stato di standby (ad esempio è sul tavolo inutilizzato), l’attività viene ridotta al minimo così che l’autonomia se ne possa giovare. Grazie a questa nuova funzionalità, Google promette fino al doppio della durata in standby rispetto a Lollipop.
I permessi sono altresì stati rivisti. Anziché essere accettati una volta per tutte durante la fase di installazione di un’applicazione, il permesso per accedere alla rubrica o al microfono o alla fotocamera verrà richiesto quando, ad esempio, si deve inviare una foto tramite Facebook o si vuole spedire un messaggio vocale tramite WhatsApp: l’utente garantirà l’accesso per quella volta soltanto. In questo modo, l’utente può avere un maggiore controllo su quali app usano una parte dello smartphone o del tablet.
Android M
Con Android M, inoltre, gli sviluppatori di terze parti potranno aumentare il tempo che ogni utente passa nelle loro app. Google ha fatto in modo che i link dei browser possano essere aperti nell’app stessa, magari un social network come Facebook o Linkedin, senza che si venga rimandati al browser. Tale funzionalità è possibile grazie al coinvolgimento di Chrome, il browser di Google.
Abbiamo parlato di supporto nativo ai lettore d’impronte. Già molti dispositivi come HTC One M9+ e Samsung Galaxy S6 li integrano, ma tramite questi sensori è solo possibile sbloccare o bloccare lo smartphone. Con Android M Google permetterà agli sviluppatori di integrare modalità di acquisto e di autenticazione sfruttando l’impronta di un dito, includendo maggiormente questo lato dell’hardware nell’esperienza d'uso.
Android M
Infine segnaliamo l’introduzione di Android Pay, la risposta ad Apple Pay di Google. Come il sistema della società di Cupertino, anche quello di Mountain View funziona usando il chip NFC integrato nel dispositivo (se presente, si intende) e i dati delle carte inserite manualmente dall’utente: in prospettiva andrà ovviamente a sostituire Wallet.
Google non si è esposta riguardo la data di uscita di Android M, il cui nome definitivo verrà svelato nei prossimi mesi. Come ogni anno ci aspettiamo che la nuova versione venga immessa sul mercato insieme ai nuovi dispositivi Nexus, di cui invece non si è parlato durante il Google I/O.
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