A quanto pare, le nostre sessioni di binge watching su su YouTube avvenute lo scorso anno nei mesi di quarantena, pare che abbiano fruttato a Google un sacco di soldi. Bisogna ammetterlo: chiuderci in stanza a guardare i video di lontre che festeggiano il loro compleanno e di gattini che fanno cose buffe sembra che abbia aiutato a far girare l’economia. Prego, non c’è di che.
YouTube ha aiutato a far girare l’economia
I guadagni del quarto trimestre di Google sono appena stati dichiarati e, guardando quei valori, potreste quasi convincervi che la crisi da CoVid non abbia avuto effetto sulla società. I ricavi sono aumentati del 23% anno su anno. Anche il reddito totale è aumentato di quasi il 70% rispetto al quarto trimestre del 2019. La maggior parte di quella crescita pare che provenisse dal pane quotidiano dell’azienda: Google Search e YouTube.
Ci sono alcune considerazioni numeriche che anche noi esperti da divano dovremmo notare. Con questo aumento del 23% delle entrate, Google ha raccolto più di 56,9 miliardi di dollari, di cui 15,6 miliardi di profitto. Si tratta di numeri incredibili che sembra siano aumentati di trimestre in trimestre. In poche parole, il colosso di Mountain View ha guadagnato 168,6 miliardi in tutto il 2020.
Mentre parte di tale aumento delle entrate deriva da un incremento del Google Cloud, la stragrande maggioranza delle entrate – e sostanzialmente tutti i profitti – provenivano dai servizi principali dell’azienda. Sebbene la compagnia non abbia rivelato ulteriormente i numeri, in una chiamata con gli investitori tenutasi poche ore fa, pare che abbia fatto intendere che YouTube ha prodotto i maggiori ricavi.
I dirigenti di BigG hanno lasciato cadere alcuni fatti curiosi riguardo alle prestazioni della piattaforma di streaming, come il fatto che il 70% degli spettatori di YouTube afferma di aver acquistato qualcosa dopo la vista di un annuncio pubblicitario e che l’app gode di maggior popolarità nella fascia di utenti aventi fra i 18 e i 49 anni. Inoltre, le Smart TV pare che abbiano avuto un incremento nell’ultimo periodo proprio per via dell’attuale scenario pandemico.