Google Drive ha aggiornato le policy circa la gestione dei file salvati sullo spazio cloud che il colosso di Mountain View mette a disposizione gratuitamente, con vari tier a pagamento per avere maggiore spazio a disposizione, per trasferire e utilizzare qualsiasi tipologia di file accedendo su mobile, web o PC con il proprio account Google.
Ecco le nuove policy di Google Drive per i file salvati sul cloud
Ebbene, con una nota pubblicata sul portale relativo alle novità legate alla piattaforma Workspace, l’azienda statunitense mette nero su bianco le conseguenze a cui vanno incontro gli utenti che salvano sul cloud di Google tutti i file che ne violano i Termini di Utilizzo. In questo caso un file specifico potrebbe essere etichettato come “Restricted” – limitato, in italiano – e non sarebbe più possibile condividerlo pubblicamente nemmeno da chi possiede il link per accedervi.
Il proprietario del file verrà immediatamente avvisato tramite un’apposita comunicazione (email) da parte del team di Google Drive e, nei casi di violazioni più gravi, non potrà più accedervi in quanto verrà automaticamente eliminato.
Perché Google adotta queste misure?
Google ha deciso di adottare il pugno duro per diversi motivi, ma il più importante riguarda sicuramente il contrasto alla condivisione di file dannosi (virus e malware, soprattutto), che incitano all’odio, che rappresentano contenuti espliciti e altre tipologie di file che potrebbero rappresentare un pericolo per i bambini.
Cosa fare se un file venisse etichettato come “limitato”?
L’algoritmo di Google non è infallibile: un utente interessato da queste nuove misure restrittive di Google Drive può fare affidamento su un tool pensato per inoltrare una richiesta di supporto. Il documento “incriminato” viene inviato a un gruppo di persone incaricate di analizzare il contenuto dello stesso e deciderne il destino.