Google è un colosso e possiede filiali in tutto il mondo. Purtroppo però il suo successo non sempre dipende solo dalla società stessa e dai programmi che mette in atto. Infatti, con la vicenda in Russia abbiamo imparato una cosa molto importante: non importa quanto sei grande e potente, ci sono eventi che ti possono travolgere rovinosamente.
È bastato un attimo per obbligare la filiale russa di Google a dichiarare il fallimento. La causa? Il sequestro di un conto bancario che non le ha reso impossibile pagare il personale e i fornitori. In tutto questo l’azienda ha fatto sapere che YouTube e il motore di ricerca più utilizzato al mondo continueranno a funzionare in Russia.
La conferma di questo è arrivata dalle dichiarazioni di un portavoce di Google riportate in un recente articolo da Reuters. In una situazione difficile già da diversi mesi, forse questo esito sembrava essere l’inevitabile, come ha affermato:
Il sequestro del conto bancario di Google Russia da parte delle autorità russe ha reso insostenibile il funzionamento del nostro ufficio in Russia, incluso l’assunzione e il pagamento di dipendenti con sede in Russia, il pagamento dei fornitori e l’adempimento di altri obblighi finanziari.
Google Russia ha pubblicato un avviso della sua intenzione di dichiarare bancarotta.
Google paga a caro prezzo la libertà di informazione in Russia
Purtroppo Google sta pagando a caro prezzo il rifiuto di rimuovere tutte le informazioni che secondo il Governo Russo sarebbero illegali. A ciò si aggiunge anche la decisione di aver limitato gli accessi su YouTube ad alcuni media russi.
Fu proprio quest’ultimo episodio ad aver attivato la macchina del Cremlino che, ad aprile, aveva sequestrato circa 1 miliardo di rubli a Google Russia per non aver ripristinato l’accesso al suo account. Stiamo parlando di circa 15 milioni di dollari sequestrati dagli uffici giudiziari russi.
Nondimeno, questa è la prima volta che Google ha dichiarato il sequestro di uno dei suoi conti. In più, la guerra contro l’Ucraina ha portato il colosso di Mountain View a trasferire diversi suoi dipendenti della filiale russa a lavorare fuori dal Paese. Alcuni però avevano rifiutato, decidendo di non trasferirsi, ma di continuare a lavorare in Russia.
Mercoledì 18 maggio una nota pubblicata sul registro ufficiale russo Fedresurs afferma che la filiale russa di Google voleva dichiarare bancarotta e che già dal 22 marzo 2022 aveva avvisato circa “l’incapacità di adempiere ai propri obblighi monetari“.
Ciò nonostante, Google ha fatto sapere che i servizi gratuiti di Gmail, Android, Google PlayStore e Maps rimarranno disponibili agli utenti russi. Infine, il Governo Russo ha fatto sapere che anche se la società non aveva adempiuto a rispettare le sue indicazioni, non era nelle intenzioni chiudere YouTube.