Con il nuovo strumento di Google denominato “Chimera Painter”, vedrete come l’intelligenza artificiale trasformerà i vostri scarabocchi fatti con Microsoft Paint in meravigliosi dipinti di mostri bizzarri e spaventosi. Questo è un altro esempio di abilità artistica fornita dal software AI del colosso di Mountain View. Giusto per citare il CEO della compagnia Sundar Pichai: “l’AI è più profonda del fuoco stesso o dell’elettricità“. Forse, forse aveva ragione.
Google Chimera Painter: inutile? Forse, ma tanto divertente
Questo nuovo strumento di casa BigG è sicuramente molto originale, oltre che estremamente divertente. Stiamo parlando di Chimera Painter ed è un software che sfrutta l’apprendimento automatico per generare immagini basate sugli schizzi approssimativi degli utenti sui software per il disegno digitale: uno fra tutti? Microsoft Paint.
Questo tipo di dinamica sta diventando relativamente comune nel campo dell’intelligenza artificiale. Nvidia lo ha già fatto con i paesaggi, mentre il MIT e IBM lo hanno fatto con gli edifici. Adesso arriva Google che lo fa… con i mostri.
Il team dietro Chimera Painter ha spiegato il loro metodo di lavoro e le motivazioni in un post sul blog, affermando che l’idea era quella di creare un “pennello che agisse meno come uno strumento e più come un assistente“. Chimera Painter al momento è solo un prototipo, ma se un software come questo diventasse di ampio raggio, potrebbe “ridurre la quantità di tempo necessaria per creare arte di alta qualità“, afferma il team.
I ricercatori si sono dati la sfida di creare illustrazioni per un gioco di carte fantasy fittizio, in cui i giocatori combinano le caratteristiche di diversi mostri e li combattono come se fossero Pokémon mutanti. Hanno addestrato un modello di apprendimento automatico su un database di oltre 10.000 mostri campione, che erano essi stessi in parte generati attraverso dei modelli 3D renderizzati in Unreal Engine.
Ogni immagine è abbinata ad una “mappa di segmentazione”, ossia una sovrapposizione che divide i mostri in parti anatomiche come artigli, musi, zampe e così via. Una volta che il modello è stato addestrato su questi dati, gli utenti possono quindi dipingere la propria mappa di segmentazione che viene quindi renderizzata utilizzando trame fotorealistiche.
Le immagini fornite in questo articolo sono dei bizzarri tentativi frutto del duro lavoro effettuato dai colleghi di The Verge, che hanno sperimentato l’applicazione proprietaria di Google.