Durante la conferenza Google I/O di ieri, la compagnia ha annunciato la nuovissima funzionalità chiamata “Trova il mio dispositivo“; tramite questa feature si potranno localizzare i propri gadget sfruttando i miliardi di device Android presenti al mondo.
La caratteristica di BigG, al pari di quella di Apple o File, sfrutterà i dispositivi degli altri utenti al fine di ritrovare i gadget smarriti. Secondo la società, la questione della privacy è sempre stata in cima alle prorità del marchio.
Google: come funziona l’opzione “Trova il mio dispositivo”?
Di fatto, il colosso di Mountain View sta espandendo la sua piattaforma chiamata “Trova il mio dispositivo”, e la sta rendendo del tutto similare a quella creata dall’azienda rivale Apple.
È stata Sameer Samat, una delle personalità chiave del marchio, ad annunciare che tutti i terminali collegati ai Pixel saranno aggiunti alla lista dei device compatibili all’interno dell’app “trova il mio dispositivo”. Alcuni gadget sono già supportati, ma presto questo elenco diverrà enorme. La cosa più importante è capire che la feature utilizzerà i terminali degli altri utenti al fine di eseguire la ricerca dei prodotti smarriti e individuarne così la posizione. Sì, proprio come gli AirTag di Apple.
Riportiamo le parole del VP di Google: “È alimentato da una rete di miliardi di dispositivi Android in tutto il mondo. Fin dall’inizio, abbiamo progettato la rete in modo da preservare la privacy“. Ha inoltre aggiunto che tutti i dati sulla posizione dei gadget saranno crittografati e non saranno visibili da Google stessa. Alla fine dei fatti, si è parlato anche del potenziale utilizzo che si potrebbe avere con questa feature e con gli ipotetici tag di rilevamento che arriveranno a breve.
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