Il gruppo di lavoro impegnato nel Progetto Ara di Google per la realizzazione del primo telefono modulare al mondo ha pubblicato un articolo su Technology Review del MIT, Massachussetts Institute of Technology, in cui vengono evidenziati alcuni aspetti del progetto coordinato da Paul Eremenko.
In particolare, vengono mostrate per la prima volta alcune componenti dello smartphone, primo tra tutti l’endoskeleton, lo scheletro del dispositivo realizzato in alluminio e costituito da otto comparti destinati ad ospitare altrettanti moduli.
L’endoskeleton
Le immagini ritraggono inoltre una batteria, una lente ad infrarossi, un modulo con sensore fotografico ed un prototipo di pulsossimetro, uno strumento per la misurazione del livello di ossigeno nel sangue.
La batteria
L'applicazione dei moduli tramite i magneti
Prototipo di lente ad infrarossi
Il sensore fotografico
Ciascun modulo viene integrato all’endoskeleton e bloccato tramite semplici magneti elettro-permanenti.
“Crediamo che l’ecosistema hardware degli smartphone debba essere, e possa essere, un po’ più simile all’ecosistema delle applicazioni Android: con una bassa barriera all’entrata, tanti sviluppatori ed un’innovazione più veloce e più ricca”, sostiene Paul Eremenko.
La fase di ricerca e sviluppo portata avanti dal team “Motorola’s Advanced Technology and Projects (ATAP)” è in corso presso i laboratori di NK Labs, uno dei maggiori finanziatori del Progetto Ara e localizzati a Cambridge, nel Massachussetts, ed il primo prototipo dovrebbe essere pronto per la fine del mese.
Lo smartphone modulare verrà poi realizzato in diversi modelli, inclusi un phablet ed un device dalle dimensioni di un player musicale.
Il 15 e 16 aprile si svolgerà la prima Ara Developers Conference del progetto presso il Computer History Museum di Mountain View, California, trasmessa in tutto il mondo in live webstream.
Paul Eremenko mostra il prototipo di pulsossimetro
Google Ara Project