I brevetti tornano a generare fibrillazioni pericolose nel mondo della tecnologia: la denuncia che rischia di bloccare importanti flussi di mercato è quella firmata dai legali Globalfoundries contro la taiwanese TSMC e relativa all’ipotetica violazione di 16 brevetti. La denuncia è stata depositata in triplice versione: presso la U.S. International Trade Commission (ITC), presso la U.S. Federal District Courts in the Districts of Delaware and the Western District of Texas, e presso la Regional Courts of Dusseldorf and Mannheim in Germania.
Globalfoundries, azienda nata dal distaccamento di un ramo d’azienda AMD, è oggi tra i principali produttori di semiconduttori al mondo con produzione dislocata tra Germania e Singapore.
Globalfoundries vs TSMC: 16 brevetti in ballo
Nella propria comunicazione ufficiale, l’azienda ha esplicitamente sottolineato come l’obiettivo dell’iniziativa legale sia il blocco delle importazioni negli USA ed in Germania di qualsivoglia prodotto che faccia uso improprio di proprietà intellettuali Globalfoundries. A rischio ci sono quindi non solo le partnership siglate dalla Taiwan Semiconductor Manufacturing Company Ltd, ma anche centinaia di prodotti di aziende quali Apple, Google e AMD: maggiore sarà l’impatto relativo dell’iniziativa, del resto, e maggiore sarà l’effetto che l’azienda potrà sortire in questa fase processuale.
Globalfoundries ha spiegato chiaramente come negli anni abbia investito decine di miliardi di dollari in ricerca e sviluppo e che ora intenda pertanto tutelare le proprietà intellettuali registrate. Non pochi analisti vedono in questa presentazione anche un taglio politico: nel bel mezzo dell’offensiva di Trump contro l’Oriente, incentrata proprio sul furto di proprietà intellettuali ai danni delle aziende USA, questa nuova iniziativa sembra accarezzare i teoremi della Casa Bianca cercando alleati nella battaglia contro la TSMC. Al tempo stesso non è questa la prima battaglia legale avviata dalla Globalfoundries con medesimo approccio e le spalle della TSMC in tema di brevetti sembrano essere sufficientemente larghe.
Un caso destinato ad alzare un grande polverone, insomma, ma non necessariamente in grado di determinare gravi ricadute di mercato in termini di ban. La parola passa però alle Corti tirate in ballo, le quali dovranno ora rapidamente determinare la gravità delle accuse e l’eventuale necessità di interventi solleciti in caso di gravi violazioni effettivamente ravvisate.