Pieno sostegno del settore della telefonia mobile europea alla diffusione del sistema eCall, il dispositivo automatico europeo di chiamata di emergenza installato a bordo degli autoveicoli. Con la firma del protocollo di intesa dell’UE sulla realizzazione di eCall su scala europea i rappresentanti dell’Associazione GSM hanno ribadito il loro impegno per l’adozione di questa tecnologia salvavita. In caso di incidente grave il dispositivo eCall compone automaticamente il 112, il numero unico d’emergenza europeo e trasmette la posizione del veicolo al servizio d’emergenza più vicino, anche se i passeggeri non sanno dove si trovano o non sono in grado di dirlo.
“Il mese scorso la Commissione europea ha invitato i governi e l’industria automobilistica e delle telecomunicazioni in Europa a fare di più per la diffusione di eCall. Mi rallegro con gli operatori di telefonia mobile per aver reagito prontamente. Con il loro sostegno al sistema automatico europeo di chiamata di emergenza installato a bordo degli autoveicoli hanno dimostrato di possedere senso civico e un’apertura nei confronti delle applicazioni innovative delle tecnologie delle comunicazioni utili nella vita di tutti i giorni”, ha dichiarato Viviane Reding, commissaria europea alle telecomunicazioni.
Nel corso di una cerimonia organizzata da Viviane Reding, Martin Whitehead, il direttore dell’Associazione GSM Europa, ha firmato il protocollo di intesa eCall a nome del settore delle comunicazioni mobili.
Presente in 219 Paesi, l’Associazione GSM raggruppa quasi 800 operatori mondiali di telefonia mobile e oltre 200 imprese, tra cui produttori di telefonini, imprese di software, fornitori di internet e di apparecchi e imprese dei settori dei media e dello spettacolo.
Benché la tecnologia sia pronta e nonostante l’adozione di norme comuni paneuropee da parte dell’industria e dei servizi di emergenza, la Danimarca, la Francia, l’ Irlanda, la Lettonia, Malta e il Regno Unito non sono ancora disposti a impegnarsi, soprattutto per motivi finanziari.
Altri 15 paesi dell’UE (Germania, Austria, Cipro, Spagna, Estonia, Finlandia, Grecia, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Svezia e Repubblica ceca) e tre paesi SEE (Islanda, Norvegia e Svizzera) hanno invece approvato disposizioni comuni per l’attuazione di eCall. Inoltre sei paesi dell’UE (Belgio, Bulgaria, Ungheria, Lussemburgo, Romania e Polonia) sostengono eCall e sono disposti a firmare l’accordo. Anche il Parlamento europeo è un forte sostenitore dell’installazione del sistema eCall in tutte le automobili in Europa.