Gli iPhone 6s non sono il successo che Apple lascia intendere

L'aumento delle vendite rispetto alla scorsa generazione potrebbe essere meno corposo.

iPhone 6s è stato un grande successo. I due modelli, da 4,7 e 5,5 pollici rispettivamente, hanno venduto 13 milioni di unità durante i primi tre giorni di disponibilità, secondo quanto ha rivelato Apple stessa nella giornata di lunedì 28 settembre. Ciò che l’azienda di Cupertino non svela, però, è il contesto grazie a cui è stato possibile vendere tre milioni di smartphone in più rispetto al 2014, quando i top di gamma erano iPhone 6 e 6 Plus: la Cina.

Nel 2014 c’era solo Hong Kong tra i mercati in cui era possibile acquistare un nuovo “melafonino” sin dal primo giorno; quest’anno, invece, l’intera Cina fa parte della prima fase di distribuzione. 9to5mac ha preso in mano una calcolatrice e ricavato qualche numero. Si tratta di stime approssimative e in quanto tali probabilmente imprecise, ma secondo tali calcoli la Cina avrebbe rappresentato il 28 per cento degli iPhone 6s venduti nel primo fine settimana.

Tim Cook
Tim Cook presenta gli iPhone

Tale percentuale si traduce in 3,64 milioni di smartphone. Togliendo la Cina dall’equazione, insomma, gli iPhone 6s venduti tra Stati Uniti e alcuni paesi europei, come il Regno Unito, sono 9,36 milioni. Ripetiamo che i calcoli sono probabilmente imprecisi, la regione di Hong Kong era comunque presente al lancio di iPhone 6, ma in questo contesto il successo di iPhone 6s non è stato molto più grande di quello di iPhone 6 lo scorso anno.

Il primo confronto veritiero sarà comunque a gennaio 2016, quando la dirigenza di Apple annuncerà i risultati fiscali del primo trimestre, ossia del periodo intercorso tra ottobre e dicembre 2015. In quell’occasione, avremo un quadro più consono per fare un confronto tra gli iPhone 6s e gli iPhone 6.

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