Che i telefonini siano ormai parte
integrante della vita scolastica lo si era ben capito. Moltissimi scolari ne
possiedono uno, e quasi tutti lo utilizzano anche durante le ore di scuola,
soprattutto per spedire e ricevere SMS. Ma adesso un altro modo di usare il
cellulare ha fatto andare su tutte le furie la NAHT (National Association Head
Teachers), l’associazione nazionale inglese dei presidi.
Ultimamente si sono moltiplicati,
infatti, i casi di alunni che, una volta sgridati o puniti dai propri professori,
chiamano i loro genitori per lamentarsi del trattamento ricevuto. Molto spesso
questi genitori si precipitano a scuola inferociti, pronti ad aggredire, e non
solo verbalmente, il professore reo del gesto. Secondo
la NAHT, molti genitori non compiono bene il proprio dovere di padre o madre,
proteggendo a dismisura il proprio figliolo anche nei casi di torto assoluto.
In tal modo l’educazione che può dare la scuola è alquanto distorta.
Circa 350 mila ragazzi sotto i
16 anni hanno un telefono cellulare. Molte scuole del Regno Unito hanno tentato,
inutilmente, di vietarne l’uso durante le lezioni. Le ingerenze dei genitori
a causa delle telefonate fatte dai figli da scuola, hanno portato, addirittura,
a casi in cui i genitori si sono recati dal preside a protestare per il comportamento
dell’insegnante, prima ancora che fosse terminata la lezione.
La NAHT chiede che vengano prese
misure più drastiche per quegli alunni i cui genitori dovessero in qualsiasi
modo aggredire gli insegnanti. Si chiede addirittura di consentirne la sospensione
a tempo indeterminato. I presidi inglesi si preparano ad uno stretto giro di
vite per gli alunni che usano il cellulare a scuola.