Ve ne abbiamo parlato mesi fa, il colosso sud coreano stava mettendo a punto dei particolari display in grado di trasformare le vibrazioni in suono: promessa mantenuta, i pannelli sono stati presentati per la prima volta al CES 2019 ed hanno già fatto il loro debutto a bordo di un prodotto finito, ovvero Samsung Galaxy M40. Il prossimo obiettivo sarebbe quello di portarli a bordo di Galaxy Note 10. La fonte dell’indiscrezione è l’affidabile leaker Ice Universe.
Galaxy Note 10: la novità che non è nuova
Sicuramente la feature che potrebbe accompagnare il prossimo phablet con la penna è interessante, ma non è di certo una novità, quello che speriamo è che rappresenti comunque uno step in avanti a riguardo dello sviluppo della tecnologia di trasmissione di suoni attraverso le vibrazioni emesse dal display.
Note 10's "chin" is very narrow, the same level as the iPhone, no speaker grooves on the forehead, which means that the flagship Sound on Display(SoD) technology will replace the traditional speaker. The forehead will be narrower. pic.twitter.com/6aRGQIG0ee
— ICE UNIVERSE (@UniverseIce) June 19, 2019
Il primo device a utilizzare la tecnologia piezoelettrica per questo scopo è stato Xiaomi Mi Mix: l’esperimento si è rivelato purtroppo fallimentare, tanto da portare il colosso cinese a ritornarne alla classica capsula auricolare al momento di lanciare le edizioni successive. La qualità era del tutto insufficiente.
Ci hanno riprovato Huawei ed LG quest’anno. A riguardo di G8 non possiamo raccontarvi niente, poiché non abbiamo avuto modo di provarlo a fondo, ma siamo in grado di confermarvi che su P30 Pro la tecnologia lavora abbastanza bene, anche se non è paragonabile alla qualità di una classica capsula auricolare.
La stessa Samsung ha azzardato a implementare la novità, come anticipato, su un suo device. Si tratta del medio di gamma Galaxy M40, che – stando a quanto appreso da chi lo ha già testato – non avrebbe una gran qualità dell’audio in chiamata. Siamo abbastanza sicuri però che – qualora il colosso sud coreano decidesse di adottare la soluzione su Note 10 – certamente utilizzerebbe una sistema più performante per evitare di deludere le aspettative. Ormai abbiamo una data di lancio, mancano meno di un paio di mesi e poi il nuovo phablet con la penna non avrà più segreti.
La ricerca spasmodica del bordo sottile
Se qualcuno si sta chiedendo per quale motivo i produttori cercano di far emettere suoni ai display dei loro smartphone, la risposta è semplice ed è la stessa che giustifica l’esistenza dei vari meccanismi per nascondere la fotocamera e dei lettori d’impronte digitali posizionati sotto lo schermo.
Gli OEM cerca di accontentare il pubblico e il pubblico vuole display sempre più ampi, rapporti schermo/cornice sempre più ampi e device di dimensioni contenute: l’unica strada possibile è quella di cercare escamotage per sistemare i sensori, le fotocamere e le capsule auricolari che, fino a un paio di anni fa, trovavano posto indisturbati sulle cornici intorno agli schermi.