Stando a quanto si evince dai giornali di informazione britannica e francese, sembra che il Regno Unito e i vicini francesi stiano sviluppando indipendentemente app per il tracciamento degli utenti con sintomi da CoVid-19 al fine di evitarne un’ulteriore ondata di contagi nel futuro. I due Paesi si stanno adeguando con applicazioni proprietarie sviluppate internamente alla Nazione, senza l’ausilio del sistema realizzato congiuntamente da Apple e Google.
L’app NHSX per il suolo britannico
In un comunicato stampa emerso lunedì, il Dipartimento della sanità e dell’assistenza sociale del Regno Unito ha spiegato che l’app NHS CoVid-19 verrà rilasciata nel territorio dell’isola di Wight per una prima fase di test del tracciamento dei contagiati. L’ampia distribuzione avverrà nella giornata di giovedì ed è progettata per tener traccia dei contatti di tutti coloro che sono stati positivi ai tamponi o che hanno mostrato i sintomi del virus che sta attanagliando il mondo. L’applicazione è stata sviluppata da NHSX e da un’equipe medica di scienziati e operanti nel settore sanitario.
Come per le altre app di tracciamento dei contatti, il metodo NHS prevede l’uso della tecnologia Bluetooth al fine di tener traccia dei contatti tra coloro che hanno evidenziato sintomi o sono risultati positivi ai test effettuati dalle autorità sanitaria. L’applicazione emetterà dei segnali e degli avvisi anonimi qualora un contatto fosse positivo al virus. Per tutti coloro che invece non dispongono di smartphone, possono registrare i contatti attraverso un portale online o mediante delle interviste telefoniche.
Il Regno Unito sfrutta un database centralizzato al fine di archiviare le informazioni sui pazienti, pertanto risulta chiara l’incompatibilità con la piattaforma creata congiuntamente da Apple e Google. Il decentramento è una caratteristica fondamentale del programma sviluppato dai colossi, che si basa appunto su misure simili al fine di proteggere l’anonimato e i dati sensibili degli utenti.
Senza l’accesso alle API di notifica dell’esposizione multipiattaforma, tipica dei device Android e iOS, le app che utilizzano le comunicazioni Bluetooth sono molto più limitate; NHS, tenendo in mente questo, ha lavorato in misura eccezionale al fine di garantire un’app per il tracciamento senza perdita di informazioni, sicura e perfettamente funzionante.
Il CEO Matthew Gould, ha spiegato in una riunione della commissione del parlamento inglese lo scorso lunedì, che il mantenimento della privacy degli utenti è al centro dell’app, sottolineando che, qualora fosse necessario, sarebbe disposto ad adottare soluzioni decentralizzate.
Francia: l’app StopCOVID a breve in test
In Francia si sta adottando un approccio di dati centralizzato con l’app “StopCOVID”; secondo quanto riportato da Reuters, i primi test dovrebbero iniziare la prossima settimana. La metodologia d’utilizzo tuttavia, è quasi identica a quella sviluppata dall’NHS, in quanto registra le interazioni Bluetooth anonime per monitorare la diffusione del Coronavirus e avvisare gli utenti ad un’ipotetica esposizione; questo è quanto dai evince dal rapporto dettagliato del Ministro degli Affari Digitali Cedric O a Medium.
Anche se si ipotizza un lavoro disgiunto da quello di Apple e Google, non è chiaro se effettivamente la Francia non stia cooperando con i due colossi al fine di superare gli ostacoli tecnologici, in particolare per l’accesso in background dell’app stessa all’interno dello smartphone. Cedric O aveva chiesto in precedenza ad Apple di eliminare la barriera di sicurezza all’interno dell’app, tuttavia la società di Cupertino non si è rivelata propensa alla collaborazione in merito. Su Medium, Cedric O ha scritto:
La sovranità sanitaria e tecnologica francese … è la libertà per il nostro paese di poter avere la scelta e non essere vincolato dalle scelte di una grande azienda, per quanto innovativa ed efficiente possa essere.
Cosa fanno gli altri Paesi del mondo?
Mentre i due Paesi risultano restii alla tecnologia decentralizzata proposta dagli standard Apple e Google, le altre nazioni del mondo si stanno rivelando più che felici di collaborare con i giganti della tecnologia mondiale, al fine di ottenere un accesso completo alla più potente piattaforma per il monitoraggio e la mitigazione del virus.
In Germania ad esempio, nonostante una prima fase di scetticismo, si è optato per la cooperazione; anche i centri americani per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive sembrano essere allineati con il sistema di Apple e Google.
Il progetto dei due colossi di fatto continua a procedere spedito, e nella scorsa settimana Apple stessa ha rilasciato una versione beta dell’API dell’app, come parte integrante di iOS 13.5. Sono stati forniti ulteriori requisiti aggiuntivi con il nuovo codice, tra cui numerose disposizioni che vietano alle app di accedere ai dati sulla posizione degli utenti.
Dopo il lancio ufficiale dell’API, le case di Cupertino e di Mountain View hanno intenzione di integrare il sistema di notifica dell’esposizione all’interno dei proprio sistemi operativi mobili, così che da aumentare la precisione dell’app stessa ma riducendo lo sforzo operato dalla batteria.