Foxconn riapre i battenti dopo che l’impianto di produzione di iPhone in India è stato chiuso per via delle continue proteste da parte dei dipendenti in merito alle pessime condizioni sanitarie in cui versavano.
Foxconn: è stato tutto risolto?
Quasi tre settimane dopo la sua chiusura a causa delle grandi proteste dei dipendenti, lo stabilimento Foxconn per la produzione di iPhone Apple situato a Sriperumbudur vicino a Chennai sta ora riaprendo parzialmente.
Per coloro che stanno tornando al lavoro, l’azienda sta effettuando i test CoVid-19. Secondo il rapporto, la fabbrica ha riaperto con un solo turno e 120 lavoratori, aggiungendo che ci vorranno più di due mesi prima che lo stabilimento tornerà a pieno regime.
Lo stabilimento di produzione, che impiega circa 17.000 persone e opera su tre turni, è stato chiuso il 18 dicembre 2021 dopo che 250 lavoratori si sono ammalati per via di un’intossicazione alimentare, portando quindi gli stessi ad organizzare proteste.
I lavoratori hanno affermato che il cibo nei dormitori di Foxconn era stantio e talvolta pieno di vermi. Inoltre, i servizi sanitari erano antigienici e inadeguati, privi di acqua corrente. Non di meno, dozzine di loro sono state costrette a condividere piccole stanze.
Dopo le proteste del mese scorso, Apple aveva messo in libertà vigilata lo stabilimento di produzione di Foxconn, chiedendo un intervento immediato. Il gigante della tecnologia con sede negli Stati Uniti ha affermato che l’impianto rimane in libertà controllata e che continuerà a monitorare le condizioni nei dormitori e nelle mense dei lavoratori.
La struttura in questione aveva recentemente avviato la produzione di prova dell’ultimo modello di iPhone 13, ma ora potrebbe subire ritardi poiché si prevede che ci vorranno più di due mesi prima che la produzione ritorni al top. Vi terremo aggiornati.