Foxconn intravede un 2019 particolarmente difficile e si porta quindi avanti tagliando il 10% dei “colletti bianchi” dell’azienda, dipendenti ad alto stipendio non direttamente impegnati nella produzione. La notizia di per sé potrebbe sembrare valida più che altro per analisti finanziari, ma nasconde una prospettiva che si fa largo tra i numeri e le statistiche: il numero di device per la telefonia mobile potrebbe essere ancora una volta stabile, fermando così la crescita inarrestabile vissuta negli ultimi anni.
La sensazione è che il mercato sia giunto ormai in prossimità della soglia di saturazione. Da alcuni trimestri la vendita di dispositivi mobile è stabile, se non in leggero calo, e questo è un trend del tutto in controtendenza rispetto al decennio passato. Ciò non significa che il mercato si sia fermato, né che l’innovazione possa avere una battuta d’arresto. Foxconn, del resto, non ha licenziato la forza lavoro impegnata direttamente nell’assemblaggio (il produttore è in particolare impegnato nella linea di sviluppo degli iPhone), ma ha comunque fin da subito tagliato i costi nella prospettiva di una annata che fin da ora si preannuncia complessa.
Apple e molte altre aziende hi-tech statunitensi hanno visto le loro azioni in borsa scendere repentinamente nelle ultime settimane a seguito di qualche dubbio sorto tra gli analisti circa la concreta possibilità di continuare a crescere con il tasso visto in questi ultimi mesi: un segnale che si aggiunge al fatto che Apple abbia smesso di comunicare quanti dispositivi immetterà sul mercato e, a distanza di poche settimane, all’odierno annuncio Foxconn relativo ai licenziamenti.
Il quadro sembra insomma delineato: l’alta concorrenza di molti – e validi – produttori emergenti, il mercato che si satura ed altre circostanze contestuali potrebbero aver ridotto le stime di vendita per i mesi a venire: mentre Foxconn e altri assemblatori orientali sono destinati a pagarne pegno direttamente, un gruppo come Apple potrà facilmente lavorare sull’ottimizzazione dei margini e sullo spostamento del modello di business verso i servizi, le app e i contenuti.
Se il 2019 sarà effettivamente complesso, insomma, i problemi sono destinati a riverberarsi soprattutto sul mercato orientale, lo stesso verso il quale le aziende di tutto il mondo stanno cercando di ampliarsi. Apple potrebbe vendere qualche iPhone in meno, potrebbe veder vagamente erosa la propria quota di mercato, ma i contraccolpi saranno limitati: l’Apple Watch domina, nuovi iPad Pro hanno visto la strada del mercato e lo sviluppo dei device è destinato a continuare. Potrebbe ridursi la torta complessiva, insomma, ma agli occhi dell’utenza ciò si traduce in maggior concorrenza e (come spesso accade) in maggiori spunti creativi e qualitativi. Comunque vada, insomma, il 2019 potrebbe essere un’ottima annata. A meno che il tuo interesse non sia in Foxconn o nella filiera produttiva, perché in quel caso le cose potrebbero stare in un modo un tantino differente.