All’interno di Fortnite potreste trovare adesso un’installazione di arte moderna dal titolo (in inglese) “Your Progress Will Be Saved”. Ammettiamolo, questa è una cosa che si potrebbe trovare in una galleria d’arte moderna… non in un videogame! Eppure chi conosce l’iconico gioco di Epic Games lo sa bene; Fortnite sta stravolgendo la nostra vita virtuale, reale e videoludica, valicando i confini del reale.
Fortnite: questa è soltanto la prima mostra
I partecipanti alla mostra verranno chiamati a camminare all’interno di una stanza scarsamente illuminata con un’estetica pulita e minimal; si notano specchi rotti appoggiati su un piedistallo, così come emoji che descrivono il tutto sul muro dietro ad esso. Quando ci si gira però, bisogna camminare attraverso una parete blu incandescente in una posizione completamente nuova. Per maggiore chiarezza vi alleghiamo il video:
“Your Progress will be Saved” è parte di un progetto realizzato dal Manchester International Festival (MIF) chiamato “Virtual Factory, che è essenzialmente una galleria d’arte virtuale costruita usando la creative mode di Fortnite.
L’installazionE di debutto è stata creata da LaTurbo Avedon, un’artista e curatore che sembra avere anche un avatar digitale all’interno del gioco. Secondo Mark Ball, direttore artistico della MIF:
“Il progetto di LaTurbo Avedon fa tutto ciò di cui abbiamo bisogno per essere The Factory, ovvero un luogo in cui nuove forme ed esperienze artistiche vengono create, giocate e apprezzate da un pubblico estremamente diversificato. Dopo aver superato il muro, vieni trasportato in uno spazio di studio altrettanto scarsamente illuminato, reso in aspre luci rosa e viola. C’è una scrivania accanto al letto e un tavolo da cucina con cereali rovesciati. L’obiettivo, ti viene detto, è quello di raccogliere ricordi. Puoi farlo trovando oggetti luccicanti; quando ti avvicini a uno, ti vengono date istruzioni come “ispeziona la pittura capovolta”. Fallo e verrai accolto con frammenti criptici di testo come “Ricordo una capanna, nel deserto”.
Mentre ti muovi attraverso l’installazione, la scena cambia. L’appartamento lascia il posto a un edificio più industriale, dove spazi banali – come una festa di compleanno o un cubicolo per ufficio – sono accatastati l’uno sopra l’altro come scatole in un magazzino. Al centro si trova un palcoscenico scintillante, completo di un microfono silenzioso e solo. Le macchine del fumo creano una foschia nebbiosa. Andando oltre, si entra in un club pieno di musica da ballo martellante. Dopo aver raccolto ciascuno dei cinque ricordi, si può “guardare più da vicino” uno specchio rotto, dopo di che inizierete a cadere in uno strano mondo psichedelico che ricorda il surreale evento Fortnite di Travis Scott a maggio.
Avedon, dal canto suo, circa il duro lavoro dietro l’installazione, afferma:
Inizi a vedere riflessioni in tutta la Virtual Factory. Dalla memesi delle opere e dei luoghi installati, fino ai rumorosi riflessi del motore di gioco stesso. Mentre gran parte del mondo è alle prese con un momento culturale di immaterialità, “Your Progress Will Be Saved” risplende della stretta ma lontana tensione dell’essere soli online… ma insieme.
Innanzitutto l’installazione specifichiamo che è già disponibile, attraverso un’estensione gratuita, usando il codice creatore 1248 2128 4287.
All’interno dello spazio potreste voler fare tutto ciò di cui avete voglia: vestirvi come una banana senziente, portare il vostro piccione preferito o travestirvi da Vendicatore; questa tipologia di mostre virtuali sono molto particolari.
Lo sviluppatore Epic Games è stato particolarmente abile ed ingegnoso nel creare una nuovissima isola focalizzata sul social, utilizzata allo scopo di ospitare serate di cinema, concerti e mostre virtuali. Allo stesso modo, gli utenti di Minecraft hanno ospitato cerimonie di laurea durante il gioco, così come molto altro ancora.
Infine, Your Progress Will Be Saved è solo l’inizio di un progetto molto più grande; il MIF ha commissionato diversi lavori virtuali a sviluppatori come Robert Yang, al regista nigeriano Jeen Nkiru e al director britannico Tai Shani.