Flip4, tutto quel che devi sapere sul display pieghevole

Ecco tutto quel che devi sapere del display pieghevole del Samsung Galaxy Z Flip4: perché non è un problema, perché non deve essere un ostacolo.
Flip4, tutto quel che devi sapere sul display pieghevole

Nel descrivere il Galaxy Z Flip4, ne abbiamo promosso stile, eleganza e personalità; abbiamo approfondito quel che di buono la fotocamera è in grado di fare; abbiamo raccontato di quanto rappresenti un’evoluzione possibile dei nostri device tascabili. Tuttavia c’è uno scoglio mentale da superare, una percezione che bisogna abbattere prima di poter decidere una volta per tutte che il pieghevole possa fare al caso proprio: ci si può fidare di un display flessibile? Che esperienza restituisce alla vista e al tatto? Quale feedback se ne ottiene?

Abbiamo avuto la possibilità di testare a lungo il Flip4: queste sono le principali domande che ci sono state rivolte e alle quali forniamo una risposta che possa restituire una percezione più ampia e completa di quel che è il display “foldable” del nuovo modello.

Galaxy Z Flip4: tutto sul display

Caratteristica centrale del Flip4 è la sua possibilità di piegarsi su sé stesso, a conchiglia, potendo dunque diventare più piccolo ed essere più facilmente custodito in tasca o in una borsetta. Ma che differenze ci sono tra un display tradizionale ed uno pieghevole? Qual è migliore? Ne vale davvero la pena? Proviamo a rispondere ad alcuni di questi interrogativi.

E’ comodo?

Si, lo è. Molto. Sebbene diventi ovviamente più “tozzo” una volta piegato, è molto più semplice da tenere in mano (soprattutto con mani piccoline), è ben più compatto di un 6,7 pollici tradizionale e trova miglior collocazione in tasca o in una borsetta. Il pannello posteriore, benché si possa probabilmente fare di meglio sulla sua prontezza al tatto, restituisce le informazioni essenziali e dopo pochi giorni di utilizzo si smetterà anche di richiuderlo. La sua posizione standard non esiste, infatti: lo si può tenere indifferentemente aperto o chiuso, senza inficiare in alcun modo l’esperienza finale. Ecco quindi che a scrivania lo si terrà preferibilmente aperto, pronto al “tap” per leggere eventuali notifiche, mentre durante gli spostamenti la sua posizione chiusa sarà preferibile. Perfetto anche in posizione reclinata, ideale per seguire una call, per fare videochiamate, per guardare distrattamente una partita su DAZN, oppure semplicemente per fissarlo in posizione comoda senza dover giocoforza cercare un appoggio posteriore. Tutto merito del display pieghevole, perché sugli smartphone tradizionali tutta questa comodità si frantuma in una miriade di espedienti in cerca di comodità.

Samsung Galaxy Z Flip4

Si vede bene?

Benissimo. Semplicemente, non c’è alcuna differenza avvertibile rispetto ad un display tradizionale. Ottima definizione, ottimo colore, ottimo contrasto. Non è questione di essere migliore, ma di non essere peggiore: il timore di molti è che un piccolo film flessibile non possa infatti essere in grado di restituire medesima esperienza di un solido vetro rigido, ma la realtà non è assolutamente così: gli schermi sono paritetici, l’esperienza è ottimale, non c’è motivo alcuno per pensare che la visione sia in qualche modo penalizzante rispetto agli smartphone tradizionali. Stiamo parlando del resto di un Dynamic AMOLED 2X con refresh rate da 120Hz e definizione 2640×1080 (22:9), con 6,6 pollici effettivi di dimensione complessiva. Tutto il resto è mera suggestione.

Samsung Galaxy Z Flip4

La piega… si vede?

Si, si vede. Né Samsung fa nulla per nasconderla, poiché superato il tabù iniziale ci si rende facilmente conto di come non sia in alcun modo penalizzante alla vista. Quando il display è acceso ed i pixel illuminati, il piccolo solco della piega scompare nella luce e non infastidisce. Risulta maggiormente percepibile (ma solo in alcuni casi) durante la lettura, quando si fa scorrere un testo ed i font “scivolano” e risalgono in modo appena percettibile. La domanda corretta però è un’altra: questa piccola sbavatura infastidisce? No, in alcun modo. Lettura gradevolissima, immagini senza distorsioni. La piega si vede fino alla misura in cui ci si ricorda che c’è, ma non influisce dunque sull’esperienza finale e l’occhio ci si abitua immediatamente.
Samsung Galaxy Flip4

La piega… si sente?

Si, si sente. Facendo scivolare il dito sul display per scrollare, zoomare o altre interazioni, il polpastrello avverte il piccolo incavo centrale. Questa semplice sensazione non danneggia in alcun modo l’operazione, né infastidisce e, anzi, offre un feedback tattile laddove questa sensazione è annullata dal touchscreen. Quando si avverte la piega si è a metà dello schermo e questo offre un orientamento istintivo, ma non comporta alcun “minus” che possa far considerare penalizzante questa sensazione. Si vede e si sente, dunque, ma questo non rappresenta mai un problema. E soprattutto non è cosa che va nascosta, poiché non è più tabù.
Samsung Galaxy Z Flip4

Com’è la superficie?

Al tatto non si avverte in alcun modo che si ha a che fare con un display flessibile perché questa flessibilità è limitata (e controllata) nella zona centrale. Il supporto rigido posteriore rende il display del tutto paritetico ad un display in vetro, insomma, con medesima solidità. Una piccola pellicola protettiva sembra rendere il display meno repellente di altri a polvere e ditate, ma in modo del tutto paritetico a qualsiasi pellicola protettiva che si utilizza su altri display.
Samsung Galaxy Z Flip4

E la fragilità?

Samsung certifica il display per un numero di pieghe tale da assicurare un ciclo di vita di almeno 4-5 anni di utilizzo medio-intenso: ciò significa che lo schermo può avere una durata ben più lunga di schermi tradizionali, che alla prima caduta si scheggiano e comportano in molti casi la sostituzione del device o interventi onerosi di riparazione. Da questo punto di vista il Flip4 offre ben più ampie rassicurazioni rispetto ai display non-foldable, lasciando ipotizzare maggior resilienza nel tempo. Da questo punto di vista solo il tempo potrà davvero essere giudice, ma tutto lascia supporre che la risultante di lungo periodo sarà questa: meglio un foldable che un non-foldable, poiché la struttura a conchiglia è una protezione prima ancora di essere una sollecitazione.

Samsung Galaxy Z Flip4

Insomma, il display non può e non deve essere ostacolo alle proprie scelte: non rappresenta un punto di fragilità, ma soltanto un punto abilitante. Questo, è infatti un display pieghevole: non punto di forza in sé, ma nemmeno un punto debole, semmai è l’elemento che consente al dispositivo di trovare nuovo valore da esprimere grazie ai selfie posteriori, alla comodità degli appoggi, al display divisibile in zone, all’ergonomia di trasporto e molto altro ancora.

Laddove il display pieghevole non è un problema (lo era nei primissimi modelli, non lo è più oggi), ecco che diventa “plus” nell’uso di tutti i giorni. Ci si accorge di tutto ciò proprio affrontando la quotidianità, la scomodità di un display rigido in tasca, la bontà di uno streaming senza dover mettere un bicchiere dietro lo smartphone e tante altre piccole cose che dicono una cosa sola: foldable è cosa buona e giusta. Amen.

(Anche se in questi casi c’è sempre chi, per credere, ha bisogno di toccare).

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