Fitbit a breve passerà sotto la proprietà di Google e sta pensando a nuovi metodi possibili utili per venire in aiuto a questa situazione sanitaria globale. Molti dei dispositivi che indossiamo, infatti, acquisiscono molto dati su di noi, non solo la rilevazione della frequenza cardiaca e le stime delle attività. Sfruttando questi dati Fitbit sostiene di poter rilevare il probabile contagio prima ancora di percepire in noi i vari sintomi.
Sono molti gli studi che si stanno facendo per cercare di trovare metodi per monitorare coloro che sono già stati affetti dalla malattia di questo periodo e coloro che presentano simili sintomi influenzali (resi noti da molto tempo ormai quelli che contraddistinguono questo virus). Anche la stessa Fitbit ci sta lavorando e invita tutti a partecipare alla loro ricerca.
Cosa sta facendo Fitbit?
La nota azienda americana sta cercando di analizzare il maggior numero di dati possibile di coloro che sono stati già precedentemente infettati e progettare un metodo per la rilevazione di questa infermità fin dai primi momenti, in modo precoce.
Infatti sostengono che se si trovasse un modo per individuare negli individui segnali di allarme sconosciuti e che rientrano tra i probabili sintomi della malattia imminente, si potrebbe intervenire e isolare immediatamente prima che il soggetto possa contagiarne altri e risolvere la situazione il prima possibile.
La ricerca che Fitbit si propone, da quanto emerge, a studi simili su The Scripps Research Translation Institute e Stanford. L’invito è rivolto a tutti gli utenti aventi un’età superiore a 21 anni, residente negli Stati Uniti o in Canada e che hanno o hanno avuto il virus. Infine verrà chiesto loro di compilare un questionario presente nell’app di Fitbit nella sezione “valutazione e rapporti”