Final Fantasy XIV: ecco perché è in ritardo

Il motivo per cui Final Fantasy XIV è in ritardo è dovuto al fatto che non vi siano abbastanza server per l'azienda in grado di gestirne la produzione
Final Fantasy XIV: ecco perché è in ritardo

La carenza globale di chip è (in parte) la causa delle lunghe attese relative al debutto posticipato di Final Fantasy XIV. Di fatto,  Square Enix non può procurarsi un numero sufficiente di server per gestire la domanda.

Final Fantasy XIV: la carenza di chipset continua a far danni

Molti giocatori desiderosi di lanciarsi nell’attesissima espansione Endwalker di Final Fantasy XIV hanno incontrato numerosi problemi da quando il gioco è stato lanciato in accesso anticipato venerdì scorso. Parte del motivo delle lunghe attese è dato dalla carenza globale di chip che ha impedito a Square Enix di ottenere server sufficienti per gestire la domanda, secondo quanto rivelato da post sul blog del produttore e regista Naoki Yoshida:

Quando si tratta di aggiungere nuovi mondi, abbiamo bisogno di decine di “macchine server” per ogni mondo che aggiungiamo. Le macchine server sono computer ad alte prestazioni, che utilizzano numerosi semiconduttori. Tuttavia, a causa delle contromisure COVID-19 attualmente in vigore, molte fabbriche in tutto il mondo che producono semiconduttori, hanno interrotto la produzione o hanno dovuto affrontare carenze di manodopera.

Abbiamo effettuato investimenti considerevoli, anche più del solito, per proteggere l’hardware richiesto, ma anche così, sarà necessario un lungo periodo di tempo per preparare l’hardware del server. Il team di sviluppo ha adottato alcune misure per affrontare le cose nel frattempo, come l’ottimizzazione del codice sorgente del server e l’aumento del numero massimo di accessi per mondo. Nonostante questi sforzi, “data la situazione attuale, prevediamo che potrebbero essere necessari diversi mesi o più per aggiungere nuovi mondi.

La carenza globale di semiconduttori ha avuto un effetto enorme su molti settori: persino Apple, rinomata per la padronanza della sua catena di approvvigionamento, ha perso miliardi a causa di vincoli legati alla scarsa reperibilità dei componenti. Aziende di tutto il mondo hanno dovuto trovare altre soluzioni per far funzionare i loro prodotti, come ha fatto Square Enix; Panic, ad esempio, ha rivisto la scheda madre nel suo eccentrico palmare Playdate per supportare una CPU diversa, mentre Tesla ha riscritto il software del proprio veicolo per supportare altri processori. Addirittura, secondo quanto riferito, la società di Elon Musk ha anche spedito alcune auto senza porte USB.

Fonte: The Verge

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