Tre applicazioni, un sistema unico per l’invio e la ricezione dei messaggi. È questa la direzione imposta da Zuckerberg ai suoi, che porterà Facebook, WhatsApp e Instagram a interagire poggiando su un’unica piattaforma. Gli utenti saranno così in grado di scrivere ai loro contatti anche se i destinatari non hanno installata l’app utilizzata per la spedizione.
Facebook, WhatsApp e Instagram
Ne parla il New York Times citando un progetto già in cantiere, ma che per ragioni legate a questioni tecniche non arriverà a concretizzarsi almeno fino al termine dell’anno in corso o alla prima parte del 2020. Ricorriamo a un esempio per meglio capire di cosa si sta parlando: dall’interfaccia di Messenger si potrà inviare un messaggio a chi possiede un account WhatsApp, anche se quest’ultimo non è presente su Facebook. Di seguito la dichiarazione ufficiale affidata da FB alla redazione del NYT.
Come ci si può aspettare, si stanno intavolando discussioni e dibattiti, mentre inizia il lungo processo che porterà a definire tutti i dettagli sul funzionamento.
Una possibilità finora negata, nonostante tutte le applicazioni in questione siano controllate dal colosso di Menlo Park a seguito delle acquisizioni degli anni scorsi (WhatsApp nel 2014 e Instagram nel 2012). L’iniziativa, svelata pubblicamente solo oggi, potrebbe aver contribuito in modo significativo agli addii dei fondatori di WhatsApp (Jan Koum e Brian Acton) e Instagram (Kevin Systrom e Mike Krieger) registrati lo scorso anno, più propensi a mantenere le piattaforme entità ben separate.
Messaggi e crittografia end-to-end
La convergenza fra le tre applicazioni, che in ogni caso potranno ancora essere scaricate, installate e utilizzate sui dispositivi in modo del tutto indipendente, sarà accompagnata dall’introduzione della crittografia end-to-end per garantire che le informazioni trasmesse non possano essere intercettate o compromesse. Una funzionalità ad oggi abilitata di default su WhatsApp e attivabile in modo opzionale su Messenger, assente invece nelle chat di Instagram.
Siamo al lavoro per integrare la crittografia end-to-end in tutti i nostri prodotti per la messaggistica, considerando nuove modalità per raggiungere più semplicemente gli amici e i familiari attraverso network differenti.
La questione Privacy
La mossa non mancherà di sollevare un’ennesima discussione sul tema privacy. Se WhatsApp richiede il solo numero di telefono per l’attivazione dell’account, per accedere a Facebook e Messenger è invece necessario fornire informazioni sulla propria reale identità. L’incrocio dei dati potrebbe costituire un problema, una pratica già finita negli anni scorsi sotto la lente delle autorità, in particolare quelle del vecchio continente. Il gruppo dovrà calibrare in modo attento le modalità di ottenimento dei consensi, per non inciampare in un’ulteriore accusa di scarsa trasparenza.
L’obiettivo è ovviamente quello di monetizzare l’attività di applicazioni oggi parecchio diffuse, quasi certamente attraverso l’introduzione di nuove forme di advertising o di funzionalità premium: circa un miliardo di utenti attivi ogni mese per Instagram a livello globale, 1,5 miliardi per WhatsApp.