Ricordate FarmVille, lo storico gioco a cui tutti giocavano diversi anni fa, quando Facebook muoveva i suoi primi timidi passi nel mondo moderno? Ecco; sappiate che – finalmente – è arrivato a fine vita. Dopo oltre 11 anni, il social di Zuckerberg darà l’ultimo saluto al popolare simulatore che è stato in grado di monopolizzare l’attenzione di tutti, grandi e piccini. Soprattutto grandi…
FarmVille: il sogno proibito dei boomber
Tutti noi abbiamo avuto una zia che, incessantemente, ogni giorno giocava a FarmVille; era il 2010 (ma anche il 2011) e la gente iniziava ad iscriversi al popolare social network. Di default, dopo i messaggi pubblici in bacheca “bello di zia, ricordati che ti voglio bene. Ci vediamo domani a cena, ti compro l’ovetto kinder che tanto ti piace“, “ti sei fatto proprio un bel giovanotto. Ti ricordo quando eri piccolo così e mi facevi le puzze in braccio“, c’era un altro elemento che disturbava la mente di noi millennials; i “boomer” che giocavano a FarmVille.
Sebbene tale gioco fosse un prodotto alquanto controverso, non possiamo non ammettere che è stato uno dei primi giochi di successo della piattaforma. Quindi, questa è proprio la fine di un’era.
Il gioco è stato decretato come “prossimo alla morte” solo perché Facebook interromperà il supporto ai giochi basati su Flash a partire dal 2021. Forse, se non fosse stato per questo motivo, avremmo continuato a vederlo fino alla fine dei tempi. Tuttavia, secondo il creatore Zynga, gli acquisti in-app saranno disponibili fino al 17 novembre e sta pianificando alcuni eventi in-game “progettati per rendere ancora più piacevole il tempo rimanente con FarmVille“; il concetto è molto simile a quello dell’ultimo pasto al condannato a morte nell’epoca medioevale. C’è un mix di malinconia in tutto ciò.
Ad ogni modo, al di là della zia o della professoressa di latino che ti invitava ogni giorno gli inviti a giocarci, FarmVille ha rappresentato il 10% delle entrate di Facebook. Noi ora lo deridiamo, ma all’epoca ha visto ben 80 milioni di utenti dopo pochi mesi dal lancio. Adesso non è neanche lontanamente popolare come una volta, essendo stato soppiantato da Candy Crush per i boomber e da Fortnite dalla Gen Z. E noi millenials?
Noi ora, da diverso tempo vaghiamo senza meta, in un mondo dove la VR prende piede, dove le console next-gen lasciano il posto ai retro-games e alle remastered che ci portano indietro nel tempo e che ci danno l’illusione di una rinnovata giovinezza, non facendoci accettare quella che è la realtà: stiamo invecchiando. Ma almeno invecchieremo giocando a Crash Bandicoot 4 It’s About Time o alla remaster di Super Mario per Switch. Scusate se è poco.