Diventare un operatore GSM o 3G
virtuale potrebbe non essere un grande affare. Ad affermarlo è la società di
ricerca Forrester Research, che sostiene che le spese che si devono affrontare
per pubblicizzare il nuovo marchio, pagare l’affitto delle linee, affrontare
un mercato attualmente in crisi sono molte e potrebbero trasformare il business
in una debacle.
Poche saranno le società che riusciranno
effettivamente ad imporsi come operatori virtuali, le altre saranno miseramente
costrette alla chiusura. Inoltre, il rischio è che il flop come operatori virtuali
abbia ripercussioni pesanti anche sugli altri business delle compagnie.
Di conseguenza, essere un operatore
virtuale potrebbe divenire un vero e proprio boomerang. Nonostante ciò, secondo
Forrester, nei prossimi anni assisteremo ad una proliferazione selvaggia di
operatori virtuali, di ogni tipo. Le compagnie interessate al mercato mobile
dovrebbero pensare bene prima di lanciarsi nel business come operatori virtuali.
Vi sono anche altri metodi per
entrare a far parte del settore, come, ad esempio i servizi SMS o WAP. Chi crede
che solo perché il marchio della propria azienda è conosciuto a livello nazionale
o mondiale possa facilmente far guadagnare soldi facendo l’operatore virtuale,
si sbaglia di grosso. I costi che comporta divenire un operatore virtuale non
sono da sottovalutare e spesso portano a tariffe affatto convenienti per i consumatori.
Inoltre, l’affollamento dello spettro radio non permetterebbe una fruizione
ottimale dei nuovi servizi GPRS, già limitati dagli operatori, che sarebbero
ulteriormente limitati dal traffico congestionato.
Col passare del tempo, sarà normale
che gli operatori virtuali aumentino di numero, ma sarà anche normale che i
consumatori vogliano servizi sempre più innovativi, che spesso un operatore
virtuale non potrà supportare, o per mancanza delle risorse economiche, o per
mancanza delle risorse tecnologiche. Nonostante tutto, si calcola che il numero
di terminali di operatori virtuali decuplicherà tra il 2004 ed il 2006.