Facebook ha aggiunto a Messenger la funzione che consente di quotare le risposte presenti nelle conversazioni, al pari di quanto già avviene in altre note applicazioni di messaggistica istantanea, come Skype e WhatsApp. La nuova funzionalità offre in pratica la possibilità di citare e rispondere a messaggi specifici in una conversazione, rendendo più facile tenere traccia di quello su cui si sta discutendo, funzione utile soprattutto nelle chat di gruppo ed in particolare quando queste sono di grandi dimensioni.
Messenger quote: come funziona
La feature Messenger quote di Facebook si presenta come un’espansione delle emoji di reazione già presenti nella chat di Facebook ed è già attiva, senza necessità di effettuare alcuna operazione aggiuntiva per utilizzarla. Facebook ha annunciato di stare diffondendo la funzione a livello globale per tutti gli oltre 1,3 miliardi di utenti che utilizzano Messenger più o meno quotidianamente.
In pratica, ora, quando ci si posiziona, o si tiene premuto, un singolo messaggio, oltre a poter aggiungere semplicemente una reazione, selezionando la faccina desiderata, si potrà anche scegliere di rispondere a quello specifico messaggio con un nuovo pulsante “rispondi” che appare quando si clicca sui puntini posizionati accanto all’icona delle emoji. La propria risposta verrà mostrata come allegata a una versione citata del messaggio originale al quale si è aggiunto questo tipo di reazione. E’ possibile rispondere in questo modo a messaggi di testo, ma anche ad eventuali immagini GIF, video, emoji e foto.
Facebook chat verso l’unificazione?
Insomma niente di nuovo ed originale, la funzione replica quanto siamo già abituati a fare e vedere su altre App di messaggistica e va a colmare una mancanza che molti avevano notato su Facebook Messenger. Questa mossa sembra avvalorare la tesi che Facebook stia pensando di creare un sistema multipiattaforma che unisca tutte le proprie App di messaggistica, quali Messenger, WhatsApp e Instagram Direct. Avere su tutte le App funzionalità comparabili renderebbe sicuramente più semplice l’eventuale fusione delle piattaforme.