Nella giornata di ieri, per ben 6 ore, l’universo virtuale di Mark Zuckerberg ha dovuto fare i conti con una pesante inattività dei server: niente Facebook, WhatsApp ed Instagram, del tutto irraggiungibili. Subito il panico si è fatto strada tra gli affezionati utenti delle sopracitate applicazioni. Intorno alla mezzanotte, fortunatamente, i servizi hanno gradualmente cominciato a riprendersi dal “coma vegetativo”. Non mancano tuttavia preoccupazioni circa le possibili conseguenze per la privacy degli iscritti.
Tutto sotto controllo, secondo Facebook
Di seguito riportiamo le dichiarazioni ufficiali rilasciate dallo staff del social network (le cui perdite in quelle 6 ore, secondo le stime, si aggirerebbero intorno agli 80 milioni di dollari):
“Alle persone e le aziende in tutto il mondo che dipendono da noi, ci scusiamo per l’inconveniente causato dall’interruzione odierna sulle nostre piattaforme. Abbiamo lavorato duramente per ripristinare l’accesso ed ora i nostri sistemi sono di nuovo operativi. Questa interruzione ha avuto un impatto anche su molti degli strumenti e dei sistemi interni che utilizziamo nelle nostre operazioni quotidiane, complicando i tentativi di diagnosticare e risolvere rapidamente il problema.
I nostri team di ingegneri hanno appreso che le modifiche alla configurazione dei router dorsali che coordinano il traffico di rete tra i data center hanno causato lo stop delle comunicazioni. Questa interruzione del traffico di rete ha avuto un effetto a cascata sul modo in cui comunicano i nostri data center.
I nostri servizi sono di nuovo online e stiamo lavorando per tornare completamente alla normalità. Al momento riteniamo che la causa principale di questa interruzione sia stata una configurazione errata. Inoltre, non abbiamo prove che i dati degli utenti siano stati compromessi a causa di questo tempo di inattività”.
Suggeriamo comunque agli utenti di Facebook, WhatsApp ed Instagram di monitorare con attenzione i propri account e segnalare eventuali attività sospette (nel dubbio, anche una modifica della password non sarebbe una cattiva idea).