Al centro di una bufera che sta causando una fuga di massa degli utenti questa volta c’è una nota estensione per browser che prometteva di far risparmiare. L’estensione in questione è Honey, nota per permettere agli acquirenti online di risparmiare. L’accusa è di truffa. Infatti, recenti rivelazioni hanno messo in luce pratiche discutibili dell’azienda.
Tutto questo ha portato a una perdita di oltre 3 milioni di utenti Chrome nel giro di poche settimane. Probabilmente si preannunciano ulteriori perdite ancora da Google Chrome, ma anche da alti browser la cui estensione è disponibile al download e all’installazione.
Le accuse all’estensione browser Honey
Le accuse arrivano da un’inchiesta condotta dal famoso YouTuber MegaLag che ha scoperchiato il presunto vaso di Pandora, accusando l’estensione browser Honey di:
- sostituire i codici affiliati di altri creatori con i propri, “rubando” per così dire le commissioni;
- nascondere intenzionalmente codici sconto migliori, favorendo quelli più vantaggiosi per Honey e i suoi partner commerciali;
- attribuirsi il merito di vendite anche quando non riesce a trovare codici sconto funzionanti.
Queste pratiche, se confermate, contraddicono pesantemente e direttamente la promessa di Honey di trovare i “migliori” sconti per gli utenti che scelgono di utilizzarla. Tutto questo ha portato a una serie di reazioni a catena e conseguenze preoccupanti.
Conseguenze e reazioni
La rivelazione pubblicata da MegaLag sull’estensione per browser Honey ha scatenato una serie di reazioni a catena:
- milioni di utenti hanno deciso di disinstallare l’estensione Honey dal loro browser;
- è stata avviata una class action contro PayPal, proprietaria di Honey;
- influencer famosi come MrBeast, che avevano promosso Honey, si trovano ora al centro delle polemiche nelle quali gli utenti stanno mettendo in dubbio la loro credibilità e loro stessi potrebbero esserne vittima perché non a conoscenza delle pratiche denunciate.
PayPal difende la sua estensione per browser Honey
PayPal, che ha acquistato l’estensione per browser Honey nel 2020 per 4 miliardi di dollari, ha respinto totalmente le accuse.
Un portavoce ha chiarito: “Honey segue le regole e le pratiche del settore, inclusa l’attribuzione dell’ultimo clic, ampiamente utilizzata dai principali marchi”. Per questo l’azienda ha dichiarato che si difenderà “vigorosamente” dalle accuse legali.
Questo scandalo, che arriva mentre estensioni di Google Chrome sono state scoperte a rubare dati degli utenti, solleva importanti questioni sulla trasparenza nel marketing di affiliazione e sulla fiducia dei consumatori nelle estensioni per browser.