A margine dell’ultimo consiglio
di amministrazione della società energetica Enel,
che possiede il controllo del terzo gestore mobile Wind, i vertici dell’azienda
si sono detti possibilisti su di una graduale fuoriscita di Enel dal business
delle telecomunicazioni, ritenuto secondario per i piani industriali della società.
Wind è ancora in fase di start up e per questo sarà fortemente supportata da
Enel, quanto meno per i prossimi due anni, con forti possibilità di crescita
grazie all’avvento di servizi a valore aggiunto come gli MMS o all’implementazione
della rete UMTS.
‘Intendiamo concentrare le nostre
risorse – ha dichiarato l’amministratore delegato, Paolo Scaroni – nel mestiere
che sappiamo fare bene: l’energia, sia l’elettricità sia il gas. Faremo tutti
gli investimenti necessari per ridurre i nostri costi e migliorare l’efficienza,
con l’obiettivo di diventare il produttore più competitivo del mercato italiano.
Vogliamo crescere all’estero, ma solo se le opportunità che ci si presenteranno
saranno strategicamente coerenti ed economicamente attraenti. Crediamo che Wind
possa raggiungere l’indipendenza finanziaria in circa 2 anni e la sosterremo
fino a quel momento. Poi, in uno scenario che ci auguriamo più favorevole, valuteremo
tutte le opzioni. Enel continuerà a generare un considerevole flusso di cassa
che sarà utilizzato nell’esclusivo interesse dei nostri azionisti. In un settore
ad alta intensità di capitale come il nostro è importante mantenere un solido
equilibrio patrimoniale ed è nostra intenzione confermare la politica dei dividendi
fin qui effettuata. Sono convinto che la nuova strategia – ha concluso Scaroni
– darà ritorni molto interessanti per i nostri azionisti’.
Intanto la stessa Enel, valutando
l’attuale situazione di mercato, ha deciso di svalutare Wind per 1.511 milioni
di Euro, che vanno a figurare negli oneri straordinari dell’azienda. La svalutazione
di Wind deriva, secondo Enel, da una stima prudenziale del valore del business
telecomunicazioni, anche alla luce dei recenti andamenti dei mercati del settore.