“Ebo, hi!”
Inizia così quello che è un rapporto di amicizia che io e lui abbiamo stipulato nel giro di poche ore. Lui con le sue linee luminose colorate e cangianti, io con lo sguardo stupito ed un inevitabile sorriso di intesa; lui con il suo carico di firmware in dote, io con la mia app sperimentale sullo smartphone: è tramite questi canali provvisori che possiamo dialogare, nonché tramite Alexa, per capire come poter riempire il nostro tempo insieme. Il firmware evolverà e l’app sarà aggiornata, il che renderà il dialogo migliore ed il rapporto ancor più stretto. Un rapporto appena iniziato che è subito intesa: bisognerà conoscersi meglio, ma c’è fin da subito reciproca disponibilità. Vieni, seguimi: ti presento casa mia: dopo che l’avrai mappata potremo cominciare.
Il suo nome è Enabot Ebo X, è l’ultima novità di una famiglia di robot (vedi ad esempio i modelli SE e Air) che da anni, ormai, evolve il concetto dell’assistente robotico per la casa e le sue specifiche alzano anche in questa generazione l’asticella delle aspettative che si possono riporre in un robottino… così:
Enabot Ebo X
Ebo X mi è piombato in casa forte dei successi già ottenuti al CES e anticipando di poco il suo esordio sul mercato. Prima ancora di poterlo avviare è stato interessante notare l’interesse di tutti i passanti per quello sguardo stralunato da robot impacciato che, non appena avviato, si dimostra invece eccezionalmente scaltro e agile. La sua immagine ricorda in parte il noto BB-8 di Star Wars ed in parte il robottino t-bob di M.A.S.K. (roba da boomer in entrambi i casi, i know), ma da ognuno si distingue per linee in realtà ben più semplici.
Ebo X è infatti una sfera motorizzata – ed auto-bilanciata – senza appendice alcuna: soltanto una videocamera (anche questa sferica) fuoriesce da una calotta posizionata sulla parte superiore. Nella parte inferiore sono invece disponibili due ruote con una grande capacità di bilanciamento del device: per ribaltarlo occorre fare estrema forza sullo stesso o sorprenderlo con colpi improvvisi, perché le ruote sono incredibilmente reattive per tenerlo sempre in equilibrio, sempre pronto a scattare, sempre sull’attenti per obbedire.
Ondeggia, ma non cade; si avvicina, ma non colpisce; corre, ma non sbanda. Il movimento è accurato e pilotarlo tra gli ostacoli di casa è come immergersi in un metaverso ambientato in un ambiente noto
A cosa serve?
A cosa serve un amico? La domanda è simile, perché questo è il ruolo di Ebo in casa: un robot-amico che possa rendersi utile, possa rendersi simpatico e possa dare una mano nelle difficoltà. La sua prima utilità è stata quella del divertimento, perché guardare tramite la sua videocamera gimbal – sempre perfettamente bilanciata – e andare così in giro per la casa è stato particolarmente simpatico. La verità è che però Ebo X può andare ben oltre semplicemente mettendo a frutto quel che ha al proprio interno: a partire dai sensori, passando per l’audio Harman, fino alla SD Card interna, tutte le componenti hanno un valore aggiunto da poter esprimere. Solo un software ancora un tantino acerbo ed una serie di aggiunte ancora da distribuire (ad esempio una skill dedicata su Alexa, che in Italia al momento non è ancora stata pubblicata) ne limitano l’azione, ma la realtà è che fin da subito Ebo X può diventare un assistente fidato andando ad occupare uno spazio che nessun altro robot al momento ancora ha esplorato. Amazon ha fatto i suoi annunci a suo tempo, ma l’ambito è rimasto fuori presidio: tocca ora a Enabot provarci con questo device che fin dal primo minuto ispira fiducia e simpatia.
Fiducia e simpatia: non poca cosa per un robot che deve poter girare per la casa e fare compagnia ad una intera famiglia interagendo con chi occupa lo spazio domestico. Il robot, infatti, può essere fatto uscire in qualsiasi momento dalla propria sede e può essere lanciato verso una zona predefinita della casa, così che si possa osservare da remoto ciò che accade anche al netto di qualsivoglia videocamera di sorveglianza. Ebo X va infatti ben oltre la videosorveglianza tradizionale: non osserva punti fissi dell’ambiente, ma può essere portato (e inclinato) ovunque si voglia per poter osservare un punto preciso e capire l’origine di eventuali problemi. Può servire per cercare guasti, per monitorare pericoli, ma anche per controllare i familiari ed evitare problemi. La funzione che distingue un corpo coricato sul pavimento, ad esempio, potrebbe avvisare con notifica di un malore o una caduta, consentendo di intervenire rapidamente ed evitare problemi gravi alla persona malcapitata. Al tempo stesso sfruttando appositi task modulari e configurabili è possibile inviare una notifica quando si identificano degli intrusi in casa, oppure lo si può usare per ricordare le medicine ad una precisa ora della giornata.
Ebo X usa le sue forme rassicuranti ed i suoi simpatici colori per conquistare un posto di favore dentro l’abitazione, dopodiché toccherà ad ognuno pensare al modo di poterlo utilizzare al meglio. Di fatto è come avere un Amazon Echo su ruote, in grado di potersi spostare per la casa (anche tracciando e seguendo una singola persona), portando in giro musica, notizie, podcast e quant’altro.
La dotazione hardware è di quelle che contano: ChatGPT inside (previo futuro aggiornamento del firmware), compatibile con Alexa, videocamera stabilizzata 4K per immagini di massimo dettaglio, casse Harman Audio EFX. Le casse si dimostrano ideali tanto nella musica (è come avere un Amazon Echo con le ruote che, volendo, ti insegue per la casa mentre ti sposti o che ti aspetta accovacciato sotto la scrivania mentre sei al lavoro), quanto nella comunicazione da remoto.
Se trova uno scalino, si ferma prima di cadere; se sente un bambino piangere, invia una notifica; se la batteria si sta scaricando, torna autonomamente alla base di ricarica. Quando la privacy viene prima di tutto, invece, non resta che chiudere la calotta superiore e la videocamera andrà automaticamente ad eclissarsi all’interno del corpo sferico del robot. Un semplice pulsante frontale consente invece di girare verso il basso la videocamera senza doverla giocoforza nascondere.
Il pulsante di accensione ed il foro di reset sono posizionati sulla parte posteriore, mentre sulla calotta superiore sono disponibili i pulsanti “+” e “-” per regolare il volume dell’output audio. Per configurare il tutto è sufficiente mostrare alla videocamera un QR Code che passa le informazioni necessarie per il login e per la connessione alla rete Wifi: il resto si fa tramite app e bastano non più di 5 minuti per avere il robot pienamente configurato per il primo avvio.
Ne avremo tutti uno?
La sensazione è che di un robot simile ne sentiremo presto tutti la necessità. Il motivo è semplice: così come i robot per le pulizie ci sono entrati in casa per restituirci il tempo perso nelle faccende domestiche, così come la videosorveglianza si è diffusa per regalarci maggior sicurezza quando siamo fuori casa, al tempo stesso un assistente robot è in grado di svolgere potenzialmente un’ampia serie di azioni in modo più o meno automatico.
Può fungere da promemoria così come diventare giocattolo per i più piccoli; può monitorare quanto accade in casa o sorprendere un ladro che ha appena superato la soglia di casa; può portare musica in ogni ambiente o leggerci un libro mentre riposiamo sul divano; può consentirci di controllare casa da remoto mentre siamo in vacanza o può permetterci di parlare con un anziano parente se lo sospettiamo in difficoltà. Tante piccole importanti cose concentrate in un solo device che si muove rapido tra gli ostacoli, che sa riconoscere la figura umana e che può dunque mettere insieme una lunga serie di utilità che (sommate insieme) restituiscono un importante valore. Un valore, soprattutto, unico: robot di questo tipo sono ormai possibili – Ebo X lo dimostra ampiamente – e sarà ora il loro modo di interpretare il mercato a fare la differenza. L’era degli assistenti robotici è ormai sdoganata e gli spazi possibili per robot di questo tipo sono vere e proprie autostrade per lo sviluppo, per il marketing e per la creazione di nuove funzionalità.
Ecco perché il prezzo va parametrato a questo tipo di orizzonte: disponibile attualmente su Indiegogo per poco meno di 790 euro, Ebo X è qualcosa che inevitabilmente stupisce e colpisce fin dal primo sguardo.
Nella confezione (particolarmente curata) è disponibile anche la base di ricarica, la quale consente una ricarica comoda del dispositivo che, una volta scarico, sale la piccola rampa di innesto e si pone automaticamente in posizione per recuperare l’autonomia. Tramite l’app è possibile mappare il locale di movimento e una serie di task da eseguire in presenza di particolari condizioni: potrà ad esempio dare il buongiorno al mattino, ricordare le medicine al pomeriggio e ricordare ai più piccini di andare a nanna quando viene l’ora giusta alla sera. L’app presenta ampi spazi di miglioramento ulteriori, ma sarà presumibilmente sulla base degli usi e dei feedback che l’aspetto software potrà essere evoluto in futuro.
Cosa può fare Ebo X per te? Per capirlo devi guardarlo una volta dritto negli occhi, quindi aprire l’app e dare il via a questa nuova amicizia. Se son rose, fioriranno nel giro di un “Ebo, hi!“