Brutte notizie per chi attende un flagship Android del 2022! Secondo quanto riferito, il nuovo processore Qualcomm Snapdragon 8 Gen 1 diventa “molto caldo” nei test estremi.
I flagship con Snapdragon 8 Gen 1 si surriscaldano troppo
Per chi non lo sapesse, Qualcomm ha rilasciato il suo ultimo chipset di punta, lo Snapdragon 8 Gen 1, il 30 novembre. Questo alimenterà i flagship di punta del 2022.
Il nuovo processore è basato sulla tecnologia di processo a 4 nm leader del settore ed è alimentato dall’architettura ARMv9. Sembra anche essere più veloce del 10% rispetto al suo predecessore, lo Snapdragon 888, nelle prestazioni single e multi-core. Anche a causa della sua nuova architettura, in teoria, sembrava sempre che il chipset non avrebbe avuto gli stessi problemi di surriscaldamento del precedente modello. Tuttavia, secondo l’affidabile informatore Ice Universe, non sarà così, almeno su Moto Edge X30.
On moto phones, the extreme test of Snapdragon 8 Gen1 is very hot. Please be mentally prepared, 2022 may be “HOOOT”year for Android phones.
— ICE UNIVERSE (@UniverseIce) December 9, 2021
In un tweet, l’informatore suggerisce che i problemi di surriscaldamento nei chipset di punta di Qualcomm non sono scomparsi. Ha affermato che il “test estremo di Snapdragon 8 Gen 1 è molto caldo” nei telefoni Motorola, riferendosi al Moto Edge X30 lanciato di recente. Ciò significa sostanzialmente che il chipset potrebbe aver prodotto alcuni problemi di “thermal throttling” estremi, sollevando preoccupazioni riguardo ai problemi di riscaldamento del chipset.
Motorola Moto Edge X30 è il primo smartphone ad essere lanciato con l’ultimo chipset Snapdragon 8 Gen 1. Gli ultimi problemi di throttling termico sul chipset mettono in dubbio anche il futuro di altri smartphone che dovrebbero essere lanciati con il processore nei prossimi mesi.
Sia Snapdragon 888 che la sua versione overcloccata, Snapdragon 888+, sono realizzati con il processo di fabbricazione a 5 nm e funzionano a temperature piuttosto elevate. Il SoC Snapdragon 8 Gen 1 è prodotto su un nodo più piccolo a 4 nm, il che significa che tutto all’interno del chipset si è ridotto un po’ di più. Alla fine, questo non aiuta con il raffreddamento se eseguiamo attività ad alta intensità sul terminale, comprese lunghe ore di gioco o registrazione video.
Sebbene sia ancora presto per dirlo e nulla sia ancora definitivo, speriamo che in futuro sia i produttori di Qualcomm che quelli di Android considerino questi problemi e forniscano una migliore gestione termica in tutti i loro prossimi smartphone.