Il nuovo digitale terrestre è ormai alle porte e sempre più spesso si sente parlare di DVB-T2. Lo vediamo sulle confezioni dei decoder e dei televisori, ne sentiamo parlare ovunque. Tuttavia, sono ancora in molti a non aver compreso di cosa si tratta e perché è fondamentale conoscere la sua data di arrivo.
In questo articolo scopriremo cos’è il DVB-T2, cosa è necessario fare prima del suo debutto e quali vantaggi porterà. Faremo un viaggio all’interno del nuovo digitale terrestre perché conoscere significa agire consapevolmente.
Nel frattempo il refarming del digitale terrestre sta proseguendo in tutta Italia. Un processo importantissimo da tenere monitorato perché una volta terminato farà da apripista al DVB-T2. Infatti, secondo i recenti dati pare che le operazioni stiano includendo le ultime Regioni che mancavano all’appello.
Come più volte spiegato, questo processo comprende il rilascio della frequenza 700MHz, ora destinata allo sviluppo del 5G. Perciò, le emittenti nazionali e regionali si stanno spostando tutte sulla nuova frequenza Sub 700MHz.
Quest’ultima non solo è più performante, ma garantirà l’adozione della piattaforma del DVB-T2. Ma chi è questo sconosciuto, quando arriverà nelle case degli italiani e cosa dobbiamo fare prima che arrivi?
DVB-T2: in cosa consiste
Prima di tutto cerchiamo di dare risposta a una delle domande che molti in questo periodo si stanno facendo: in cosa consiste il DVB-T2. Iniziamo col dire che riguarda il nuovo digitale terrestre che arriverà il 1° gennaio 2023 con l’ultimo grande switch off.
Per quanto riguarda la sua definizione, ci affidiamo alla spiegazione che offre il Ministero dello Sviluppo Economico sul suo sito ufficiale, Nuova TV Digitale. Ecco cosa troviamo scritto nella sezione delle FAQ, ovvero quella delle domande più frequenti:
Dopo il passaggio dall’analogico al digitale terrestre (2008-2012), la modalità di trasmissione televisiva terrestre cambia nuovamente, adottando un sistema di trasmissione più efficiente: il Dvb-T2 (Digital Video Broadcasting – Second Generation Terrestrial) e la nuova codifica HEVC Main10 (High Efficiency Video Coding). Si tratta di una tecnologia che consente di risparmiare banda, ma di ottenere allo stesso tempo migliori risultati in termini di trasmissione audio e video, grazie alla codifica HEVC Main10 (High Efficiency Video Coding).
In altre parole, il DVB-T2 sarà la nuova piattaforma del digitale terrestre. La sua tecnologia dovrebbe garantire migliori prestazioni e una qualità audio e video più alta. Questo cambiamento riguarderà tutti i canali, nessuno escluso.
Difatti, entro la fine di questo mese dovrà concludersi il processo di riorganizzazione delle frequenze anche detto refarming del digitale terrestre. Le emittenti nazionali e regionali si stanno adattando in tutta Italia per trasmettere con la nuova tecnologia.
I vantaggi di questa nuova tecnologia
Ovviamente, questo cambiamento porterà diversi vantaggi. Il DVB-T2, come dicevamo, è migliorativo e permetterà una visione più qualitativa delle trasmissioni radiotelevisive. Lo ha spiegato bene sempre il Ministero dello Sviluppo Economico sul sito Nuova TV Digitale:
L’evoluzione della trasmissione televisiva permetterà di ottenere un guadagno in efficienza nell’uso dello spettro, minore inquinamento elettromagnetico (trasmissione del segnale a potenza più bassa), e migliore qualità audio e video per l’utente, ponendo le basi per l’evoluzione verso la TV 4.0.
Quindi non solo qualità visiva, ma anche minor inquinamento elettromagnetico e quindi un beneficio per la salute e l’ambiente.
Cosa fare prima dell’arrivo del DVB-T2
Ora è arrivato il momento della domanda più scottante: cosa è necessario fare prima dell’arrivo del DVB-T2? Trattandosi di un cambiamento sostanziale nella trasmissione delle programmazioni dei canali radiotelevisivi è indispensabile adeguarsi a questa tecnologia qualora i propri dispositivi domestici non siano compatibili.
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