Scateneranno non poche polemiche
da parte degli utenti le due nuove tariffe ‘WindFreÈ per la telefonia mobile
appena presentate da Wind alla rete dei propri rivenditori, che con l’introduzione
di un ‘costo di ricarica’ di 10 mila lire sembrano voler tradire quello che
fino a ieri era uno degli elementi distintivi di questa compagnia telefonica:
nessun canone o costo aggiuntivo.
‘Free‘ e ‘Free Time‘, questo il nome
dei due nuovi profili tariffari per le ricaricabili Wind , prevedono infatti
un ‘costo di mantenimento’ di 10 mila lire, così lo ha definito il gestore,
che il cliente andrà a pagare ad ogni operazione di ricarica.
Con le attuali possibilità di ricarica offerte
da Wind, si pagherebbero quindi 50 o 100 mila lire per ottenere rispettivamente
40 o 90 mila lire di credito a disposizione per le chiamate, un rapporto in
questo caso ancora più sfavorevole di quello previsto delle compagnie
telefoniche concorrenti, dove il costo di ricarica incide in maniera inferiore
sull’importo che finisce sulla scheda (60 o 110 mila lire per avere rispettivamente
50 o 100 mila lire di credito).
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Ad essere sinceri nel corso della
presentazione delle nuove tariffe, i rivenditori presenti alla convention
sono stati i primi a mostrare qualche perplessità riguardo la decisione
di inserire il costo di ricarica e su come avrebbero poi giustificato questa
scelta ai propri clienti.
Nel caso le nuove tariffe dovessero
essere adottate integralmente, senza alcuna modifica dell’ultimo momento,
ci chiediamo in che cosa consista la ‘libertà’ da cui deriva il nome
di ‘FreÈ e ‘Free Time’, forse essere liberi di pagare ? Si spera solo che
l’introduzione di queste due tariffe non sia solo il primo passo di un progetto
che porti il costo di ricarica in tutti i profili che il gestore presenterà
in futuro.