Lo smontaggio del DualSense effettuato dagli esperti di TronicsFix svela quelli che sono gli ingranaggi che alimentano i famosi “trigger adattivi” tanto osannati da Sony in fase di presentazione della PlayStation 5. Dal teardown si nota anche che il controller di nuova generazione vanta una batteria più grande, una scheda madre e motori tattili rinnovati rispetto al predecessore, il DualShock 4.
DualSense: come funzionano i trigger adattivi?
Una delle caratteristiche più intriganti della PS5 è la capacità del suo controller di farti provare vari scenari di gioco con i suoi trigger adattivi. Ora, TronicsFix ha smontato un controller DualSense per consentire a noi di avere uno sguardo sul funzionamento dei trigger e di tutti gli altri componenti interni della periferica di gioco.
Il video di teardown mostra come il sistema di scatto utilizza i diversi ingranaggi per cambiare la sua resistenza, permettendogli di simulare le differenti sensazioni durante il gioco. Pensiamo a quando si deve tirare un arco o quando si deve usare un’arma inceppata e via dicendo; le possibilità sono pressoché infinite.
Oltre a darci un’idea del complesso meccanismo dei trigger, lo smontaggio confronta anche il controller con il vetusto (attuale) DualShock 4. Si noti che il DualSense ha una batteria più grande rispetto al suo predecessore, probabilmente per via della possibilità di supportare il famoso “feedback tattico”.
Anche i motori tattili, la scheda madre e i chip di DualSense sembrano essere più grandi. I pulsanti sembrano presentare un doppio sistema di ammortizzazione che non è presente nei joypad precedenti.
Il team di PlayStation ha utilizzato le stesse levette analogiche del DualShock 4, tuttavia, come osservato da TronicsFix, ciò significa che potrebbero anche essere suscettibili a diversi problemi di compatibilità. Staremo a vedere.
I trigger adattivi e il feedback tattile avanzato del DualSense possono fornire una sensazione di immersione che nessun altro controller è in grado di offrire finora. In una recente intervista, il CEO di Sony Interactive Entertainment Jim Ryan ha affermato che il feedback aptico, insieme ad altre tecnologie come l’audio 3D, potrebbe portare “l’immersività a un livello superiore” nelle mani di grandi sviluppatori di giochi. Un esempio? Dirt 5.