Il numero di applicazioni presenti sul Google Play Store è sceso a meno di 1,7 milioni, secondo le stime effettuate nel mese di giugno: una riduzione significativa, pari a circa un milione, rispetto all’anno precedente.
Il dato rappresenta anche un crollo vertiginoso del 55% rispetto al picco massimo di 3,8 milioni di app.
Niente più applicazioni scadenti sul Google Play Store
Lo scorso luglio, Google ha informato gli sviluppatori che, a partire dal 31 agosto, avrebbe iniziato a rimuovere app di bassa qualità e potenzialmente pericolose dal Play Store. L’obiettivo di Google è ospitare applicazioni “coinvolgenti, stabili e reattive”, eliminando quelle che non offrono alcun valore aggiunto per l’utente.
Questa politica segna un netto cambiamento rispetto ai primi anni, quando la sfida con l’App Store di Apple era più viva che mai, fondandosi su chi tra i due market vantasse il maggior numero di applicazioni. Contestualmente, Google ha indicato ai suoi sviluppatori quattro principi chiave per garantire la qualità delle app che verranno ospitate sul Play Store:
- Valore fondamentale: le app e i giochi dovrebbero offrire valore all’utente, risultando utili o divertenti.
- Esperienza utente: le app e i giochi dovrebbero essere piacevoli da usare.
- Qualità tecnica: app e giochi dovrebbero sfruttare al meglio i dispositivi premium.
- Privacy e sicurezza: impara a progettare app e giochi in modo sicuro.
È importante ricordare che la rimozione di un’app dal Play Store non comporta automaticamente la sua eliminazione dai dispositivi degli utenti. Chi ha installato app di qualità discutibile dovrà eliminarle manualmente dai propri smartphone o tablet per seguire le nuove linee guida dettate da Google.
Sebbene i “quattro pilastri della qualità” siano rivolti principalmente agli sviluppatori di app per il Play Store, nel concreto rappresentano anche dei punti di riferimento per tutti gli utenti ogni volta che procedono con una nuova installazione sui loro device Android.