Se ne parlava già da un po’, ma ora sembrerebbe ufficiale: a partire da settembre, non sarà più possibile condividere la password del proprio account Disney Plus con altri utenti. A comunicarlo la stessa società, tramite e-mail che sta recapitando proprio in questi giorni nelle caselle di posta dei propri abbonati. Ma non sarebbe l’unica novità. Pare infatti che a breve verranno introdotti anche annunci pubblicitari e che utilizzare un ad Blocker possa portare a un costo dell’abbonamento più elevato.
Come funzionerà il nucleo familiare Disney Plus
Stando alle parole di Disney, sembra che per la propria piattaforma streaming abbia intenzione di adottare la (già rodata, da altri servizi concorrenti) “formula" del nucleo familiare. Funzionerà come quanto già visto altrove: tramite l’analisi degli indirizzi IP, soltanto i dispositivi associati all’abitazione definita “principale" potranno utilizzare l’abbonamento. Chi risiede nella stessa casa, insomma.
Naturalmente Disney Plus fa divieto assoluto di utilizzare VPN e spiega che entro fine anno renderà possibile aggiungere un utente extra che può sfruttare i vantaggi dell’abbonamento pur non abitando con il titolare. Ma, per ora, non è chiaro quanto costerà: sicuramente l’azienda condividerà maggiori dettagli al riguardo più avanti.
(c. hdblog.it)
Piani con pubblicità e ad blocker
Un altro argomento spinoso sarà l’introduzione di inserti pubblicitari per tutti i piani, sebbene Disney abbia anticipato nelle condizioni di contratto la distinzione – in futuro – dei piani con pubblicità: alcuni includeranno pubblicità così come la intendiamo al momento, e quindi con stacchi prima, durante o dopo lo show; altri, invece, potrebbero solamente includere sponsorizzazioni e product placement. In qualsiasi caso, pare che nessuno sarà completamente esente.
E se l’utente ha un ad blocker attivo? In quel caso, i provvedimenti intrapresi potrebbero rivelarsi più seri. Se dovesse venire scoperto, Disney – previo ragionevole preavviso – potrebbe o interrompere l’account, oppure effettuare un upgrade automatico a un piano senza annunci pubblicitari. L’utente potrebbe così trovarsi a dover pagare di più, se “pizzicato" a nascondere gli annunci con un tool esterno.